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Apologia

Ancora uno, anzi due commenti su uno scritto di Nicola Martella

Oggetto: Nicola Martella cerca di diffamare il fratello Daniel Ekechukwu in rete tramite il suo sito, ma Giacinto Butindaro riprende l'articolo rimettendo in ordine le cose, difendendo e facendo giustizia (apologia) alla verità dei fatti ed al fratello Daniel, inconsapevole di tutto, ma non abbandonato da Dio.
Home > Apologia > Due commenti ancora su Nicola Martella

"Non andrai qua e là facendo il diffamatore fra il tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono l'Eterno." (Levitico 19:16)


Pace a voi fratelli, voglio porre alla vostra attenzione ancora qualcosa di quello che ha scritto Nicola Martella in seguito al fatto che egli ha voluto far passare scrivendo nel suo sito, errando grandemente, Daniel Ekechukwu come antitrinitario.

Il fratello Giacinto Butindaro, essendo venuto a conoscenza di una tale cosa, ha verificato le accuse mosse nei confronti del nostro fratello Daniel ed è giunto alla conclusione che il Daniel citato da Nicola Martella come antitrinitario non è risultato essere lo stesso Daniel che Iddio ha risuscitato dai morti. La ricerca fatta, le investigazioni e le deduzioni a cui è giunto le ha inserite nel suo sito lanuovavia per essere visitate da tutti.

Fino a questo punto della vicenda si può ipotizzare che Nicola Martella, nella foga di parlare, come suo solito, contro i fratelli pentecostali, ha accomunato il Daniel risuscitato da Dio in un contesto di antitrinitariani, screditando così falsamente il fratello e la sua testimonianza della risurrezione. Non pago di ciò, ha posto pure la domanda: "È questo il risultato della sua sublime rivelazione celeste?" Come volesse far intendere che tutto quello che i pentecostali credono e insegnano sui miracoli e sulla potenza di Dio vadano a finire in questo modo, cioé con rivelazioni fuori dai canoni biblici.

Ora, dobbiamo domandarci quale è stata la reazione di Nicola Martella quando ha saputo, tramite il sito e le foto dei due Daniel pubblicate nel sito di Giacinto Butindaro che evidenziano che sono due persone diverse, che il Daniel da lui diffamato non era lo stesso Daniel antitrinitario? La reazione più comune e ragionevole sarebbe stata quella di ammettere l'errore e chiedere scusa. Invece no! Non ha reagito in questa maniera. Ma come ha agito?

Ecco come ha agito: è andato subito a revisionare i suoi articoli nel sito che trattavano questo argomento in questione ed ha cancellato, spostato ed aggiunto delle cose; poi ha scritto che il fratello Giacinto aveva capito male, che lui assolutamente non aveva intenzione di affermare tali cose e che solo Giacinto era giunto a quella conclusione.

Ma io dico: Nicola Martella, se tu cambi tutto il discorso che hai fatto da principio come potranno gli altri ricostruire la faccenda nel modo corretto? Prima agisci cancellando le tracce dei tuoi misfatti e poi vai sbandierando a tutti nel tuo sito che alcuni lettori si sono sbagliati e per un insano pensiero ti hanno fatto dire qualcosa che tu non hai mai inteso dire.

Da quel punto in poi, chi avrebbe voluto ricostruire la vicenda e farsi un'opinione personale sarebbe stato ingannato da un tale comportamento e sarebbe giunto a delle conclusioni errate.

Il fratello Giacinto, però, che non è uno sprovveduto e credulone pentecostale, ha ricostruito tutta la vicenda sin dal principio riproponendo per gli interessati le immagini del sito di Martella come sono apparsi al principio e sottolineando le parti che Nicola Martella ha aggiunto e sottratto. In questa maniera i fratelli possono vedere ciò che Nicola Martella ha scritto prima e dopo le correzioni, rendendosi conto di persona dello scopo con cui ha agito nel nascondere le prove che gridavano contro di lui.

Io penso che un errore di persona possiamo commetterlo tutti e tutti possiamo sbagliare nel parlare e nel scrivere, ma quello che non tutti possiamo fare è quello di agire con malizia, dopo aver sbagliato cerchiamo di nascondere le tracce per far credere che a sbagliare sono stati altri e non noi. E come in quest'ultimo caso che Nicola Martella si è comportato, con astuzia ha cercato di uscire dalla mala azione dell'aver diffamato il fratello Daniel Ekechukwu cercando di coprire il proprio intento di farlo passare come antitrinitario e più ampiamente a tutti i pentecostali che ricevono rivelazioni celesti "false".

Vediamo ora alcuni insegnamenti o considerazioni di Nicola Martella, che ha scritto nel suo sito, scaturiti appunto dalla faccenda che è stata sopra accennata; egli scrive una sorta di decalogo che avrebbe lo scopo di consigliare i credenti nella maniera con cui devono condursi nel nuovo anno (proprio lui consiglia ai fratelli come devono comportarsi, lui che ha agito con frode e menzogna).

""Titolo: Come ben riuscire d'anno in anno

Nicola Martella

[omissis]

9. Non rovinare indebitamente la reputazione del tuo prossimo.

Non mettere a repentaglio la sua liberta e la sua vita, attestando il falso in un processo. Non mettere in giro false informazioni sul suo conto. Prima o poi verra scoperto tutto e il danno lo avresti tu stesso. Rischieresti inoltre rappresaglie, proprio quando non te lo aspetti. Non basarti sul sentito dire, ma attieniti sempre ai fatti accertati e incontrovertibili.

  • Mose insegno: Non andrai qua e la facendo il diffamatore fra il tuo popolo, ne ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo (Levitico 19,16).
  • Mose ingiunse: Non spargere alcuna voce calunniosa e non dare man forte all'empio nell'attestare il falso. Non andare dietro alla folla per fare il male; e non deporre in giudizio schierandoti dalla parte dei piu per pervertire la giustizia. Parimenti non favorire il povero nel suo processo (Esodo 23,1-3).
  • Mose istrui su come procedere: Tu farai delle ricerche, investigherai, interrogherai con cura; e, se troverai che sia vero, che il fatto sussiste e che una tale abominazione e stata realmente commessa in mezzo a te, allora… (Deuteronomio 13,14-15).”

    [omissis]

    URL di origine: Puntoacroce.altervista [http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Riuscire_bene_anno_EnB.htm Nicola Martella, © 28-12-2008]"" (N.B. pagina non più trovabile a quel link)

Fine della citazione.

  1. Nicola Martella ha scritto nel suo decalogo al punto 9 che non bisogna rovinare la reputazione al prossimo; allora come mai lui ha cercato di rovinare la reputazione del fratello Daniel Ekechukwu cercando di farlo passare per antitrinitario annullando così l'efficacia della sua testimonianza della resurrezione dai morti?
  2. Scrive di non mettere in giro false informazioni sul conto del prossimo; ma se lui l'ha fatto nel suo sito, ha messo in rete delle false informazioni; tuttavia, come lui stesso dice: verrà scoperto e ne avrà danno lui stesso; infatti è stato scoperto e la sua falsità è stata smascherata e lui ne ha avuto danno alla sua reputazione;
  3. Poi scrive di non basarsi sul sentito dire e di attenersi ai fatti incontrovertibili; ma allora perché Nicola Martella che lo insegna agli altri non lo ha messo in pratica? bastava che vedesse il video di Daniel Ekechukwu e il video del Daniel antitrinitario per accorgersi che si trattava di due persone diverse. Se fossero stati uguali allora tutti avrebbero dovuto riconoscere come vere le sue parole, ma così non è, la realtà è che i due video mostrano due diversi Daniel di cui lui non si è accorto che sono due persone distinte. Qui potrei essere più pungente e pensare che i video li abbia visti  ed abbia voluto lo stesso comporre il suo articolo in quel modo ben sapendo che si trattava di due persone diverse; questo non lo credo, ma rimane il fatto che lui richiama gli altri ad accertarsi prima di prendere come buono qualcosa e lui non lo fa. Bell'esempio da seguire, parla e scrive bene, ma non fa come insegna agli altri; mi viene in mente solo una cosa: "fariseo!"
  4. Porta l'attenzione del lettore, tra gli altri, sul passo di Deuteronomio 13:14,15, che lo voglio riportare per intero: "tu farai delle ricerche, investigherai, interrogherai con cura; e, se troverai che sia vero, che il fatto sussiste e che una tale abominazione è stata realmente commessa in mezzo a te, allora metterai senz'altro a fil di spada gli abitanti di quella città, la voterai allo sterminio, con tutto quel che contiene, e passerai a fil di spada anche il suo bestiame." Questo passo pone in evidenza che prima di giungere ad una conclusione che può portare a delle conseguenze nefaste bisogna fare delle attenti ricerche, delle investigazioni diligenti e delle accurate interrogazioni; tutte cose che Nicola Martella non ha fatte. Per una teologia pratica applichiamo questo passo al nostro caso, e consideriamo per fare un esempio accademico, che siamo tutti sotto la legge di Mosè, che Nicola Martella avesse avuto sentore che Daniel Ekechukwu avesse commesso una abominazione e, senza fare investigazioni, ricerche e interrogazioni avesse riportato tutto ai capi d'Israele, i quali a loro volta avessero messo a fil di spada Daniel con tutta la sua famiglia e con tutta la sua città. Ma vi rendete conto fratelli di che uomo è questo Nicola Martella? Di come si è comportato? e di come scrive agli altri del comportamento che devono tenere e lui ha passato a fil di spada Daniel Ekechukwu e tutta la sua famiglia? ma vi rendete conto o no?
  5. Per concludere, faccio questo ragionamento, voi pensatela come volete. Vi rendete conto di come si comporta questo Nicola Martella, che insegna agli altri, che dice agli altri come devono comportarsi, che insulta i pentecostali, li diffama e poi nega vergognosamente di fronte all'evidenza? vi rendete conto? quando vedete i suoi libri, vi consiglio vivamente di pensarci bene prima di comprarli, che sapienza volete trovarci nei suoi libri e in tutti i suoi scritti? Comunque, se volete farvi del male, comprateli pure, ma soprattutto sopportate pure la lettura di quei libri. Qualcuno potrebbe dirmi che ha letto il suo "motti di spirito" ed è stato divertente, lo ha fatto sorridere; ebbene, fratello, a me mi fa piangere quello che dice Nicola Martella, sia dottrinalmente sia come affronta le problematiche varie che si affaciano nella sua vita. Io non potrei mai prendere esempio da lui, perché io sono uno che più che quello che mi dice farei quello che lui fa, e povero me, sarei svergognato!

Salvato per grazia mediante la fede in Cristo Gesù: Giuseppe Piredda


Di seguito vi presento la riflessione sullo stesso documento da parte del fratello Antonio Sammartino.

Chi corregge il beffardo s'attira vituperio, e chi riprende l'empio riceve affronto (Prov. 9:7)

A cura di Antonio Sammartino

Nicola Martella ha scritto: ‘PUNTO 9. Non rovinare indebitamente la reputazione del tuo prossimo

Non mettere a repentaglio la sua libertà e la sua vita, attestando il falso in un processo. Non mettere in giro false informazioni sul suo conto. Prima o poi verrà scoperto tutto e il danno lo avresti tu stesso. Rischieresti inoltre rappresaglie, proprio quando non te lo aspetti. Non basarti sul sentito dire, ma attieniti sempre ai fatti accertati e incontrovertibili.

  • Mosè insegnò: «Non andrai qua e là facendo il diffamatore fra il tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo» (Levitico 19,16).
  • Mosè ingiunse: «Non spargere alcuna voce calunniosa e non dare man forte all'empio nell'attestare il falso. Non andare dietro alla folla per fare il male; e non deporre in giudizio schierandoti dalla parte dei più per pervertire la giustizia. Parimenti non favorire il povero nel suo processo» (Esodo 23,1-3).
  • Mosè istruì su come procedere: «Tu farai delle ricerche, investigherai, interrogherai con cura; e, se troverai che sia vero, che il fatto sussiste e che una tale abominazione è stata realmente commessa in mezzo a te, allora…» (Deuteronomio 13,14-15)' (Dallo scritto di Nicola Martella ‘Come ben riuscire d'anno in anno', datato 28-12-2008)

RIFLESSIONE:

E' proprio il caso di dire: ‘Guarda da quale pulpito viene la predica!' Dopo aver mentito, ingannato, calunniato ed anche offeso, questo signore non fa' altro che continuare a comportarsi male scrivendo ed accusando gli altri di cose commesse personalmente da lui.

Caro Martella avresti fatto molto meglio a darmi retta quando ti dissi di riconoscere pubblicamente il tuo errore e di porvi rimedio con scuse pubbliche ma tu non ti sei degnato di ascoltare il consiglio di un credente che nel campo cristiano non e' <<NESSUNO>>.

Noo, non sia mai che tu faccia una cosa del genere, tu SEI UN ESEGETA, TU SEI UN ERMENEUTA, TU CONOSCI IL GRECO, (NON SO SE ANCHE L'EBRAICO,). No, tu non potevi abbassarti ad ascoltare un consiglio da una persona come me. E non solo, ma continui a suonare la stessa canzone di vituperio e di calunnia; hai scritto cio' che ho messo sopra, ma io ti invito a finirla con questa farsa. Ormai SEI STATO SMASCHERATO PUBBLICAMENTE ed i fratelli si sono ormai resi conto di come sei veramente; hai mostrato il tuo vero volto perdendo terreno che non riuscirai a riguadagnare proseguendo per questa strada, ma addirittura perdendone dell'altro ancora. Cosa dire ormai del tuo comportamento? Il tuo orgoglio, la tua testardaggine e la tua NON umilta' non fanno altro che andare contro di te, non fanno altro che continuare a metterti in cattiva luce. Hai fatto un nuovo scritto (questa volta senza mettere nomi); ma credi forse di avere a che fare con degl'imbecilli e con degl'ignoranti che non sanno capire a chi ed a cosa ti riferisci? Così potrai dire di nuovo: SONO LORO CHE HANNO CAPITO MALE.

Vedi caro Martella, con uno come te non posso fare altro che provare compassione e pregare affinche' ti sia concesso di ravvederti affinchè tu tornato in te, possa finalmente e pubblicamente smetterla di rovinarTi la reputazione spandendo a destra e a manca calunnie. E già che ci sei, leggiti Proverbi 9:7.

Ti saluto sperando in un tuo prossimo ravvedimento.

Saluti da Antonio Sammartino

Sullo stesso argomento leggi anche:

Nicola Martella vs Giacinto Butindaro

Nicola Martella vs Antonio Sammartino

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