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"Or in que' giorni, scesero de' profeti da Gerusalemme ad Antiochia. E un di loro, chiamato per nome Agabo, levatosi, predisse per lo Spirito che ci sarebbe stata una gran carestia per tutta la terra; ed essa ci fu sotto Claudio." (Atti 11:27,28)
IntroduzioneQuesto scritto è nato in risposta alle lagnanze di Nicola Martella (fustigatore sul web degli scandali perpetrati dai pentecostali), dopo che è stato svergognato dal dottore della Parola, Giacinto Butindaro, a riguardo delle falsità che Martella ha lanciato contro il nostro caro fratello Agabo, profeta dell’Iddio vivente. (Proverbi 12:1) “Chi ama la correzione ama la scienza, ma chi odia la riprensione è uno stupido.” Dall’abbondanza del cuore la bocca parla.
Fratelli nel Signore, oggi stiamo assistendo a dibattiti che riguardano le dottrine della Bibbia, ci sono coloro che insegnano cose sbagliate e altri che dimostrano biblicamente che tali cose sono sbagliate. Invece, fratelli, cosa fanno costoro che sono stati confutati? cominciano a sbraitare CONTRO LA PERSONA CHE LI HA CONFUTATI, tralasciando il merito del dibattito, cioé la verità della Parola; questi si mettono ad offendere e lanciano appellativi più o meno offensivi contro la persona che li ha confutati. Tale condotta risulta ancor più grave se a compierla sono coloro che a loro volta hanno basato la loro fama e presenza sul web sulla CONFUTAZIONE DEI PENTECOSTALI (anche se li chiamano in altri modi sempre pentecostali sono, sempre di lingue, di doni spirituali e di ministeri si argomenta e su di essi dissentono). Ora, fratelli, giudicate da voi stessi, se è giusto CONFUTARE GLI ALTRI e PRETENDERE di non essere CONFUTATI? Riflettete, fratelli, riflettete! Poi, fratelli, a mio parere è una manifestazione di puerilità quando una volta che sono stati confutati, cominciano a gridare CONTRO COLUI CHE LI HA CONFUTATI: “MA ANCHE TU SEI IMPERFETTO!” Un’altra cosa che usano fare questi personaggi dai comportamenti puerili è rivolgersi alla natura citando pulci, elefanti e cammelli, ma lo fanno deviando la verità dei fatti, associando figure della natura alle dottrine in modo da creare nella mente del lettore le associazioni che più sono a loro convenienti, distogliendoli dal punto capitale delle cose che si stanno dicendo. Considerato ciò, anch’ io, fratelli, voglio far ricorso alla natura, ad un animale: alla scimmia; essa è un animale con una vita sociale e tra le cose che fanno c’è quella di togliersi le pulci le une dalle altre, si puliscono da quegli insetti fastidiosi, ed è una cosa buona. Ora, immaginatevi, se è un bene per una scimmia vietare alle altre di togliere loro le pulci, ne avrà un bene od un danno? Fratelli, un’altro animale che viene citato per gettare fumo negli occhi ai lettori è il cammello, con un chiaro riferimento a quanto ha detto Gesù agli scribi e farisei: Costoro, privi di quella sapienza e di quella conoscenza biblica di cui tanto si vantano, quando vengono ripresi e svergognati davanti a tutti, cominciano a vaneggiare, a difendersi con la loro sapienza carnale e filosofia umana, e la loro difesa appare così grossolanamente goffa e piena d’mpaccio che è così visibile a tutti e da tutti deprecabile. L’unica cosa che certuni manifestano è che hanno una ignoranza nella conoscenza della Parola di Dio che è ELEFANTIACA. E noi, dal nostro villaggio, dal nostro cuore e dalla nostra mente, cacciamo via questo elefante, desideriamo attenerci strettamente alla Parola di Dio e rigettare la falsa conoscenza filosofica, che non fa altro che confondere i credenti. Pensate, diletti nel Signore, che costoro si permettono pure di venderle queste loro “perle elefantiache d’ ignoranza”, e i fratelli, ahimè, li comprano e si abbeverano dell’ignoranza elefantiaca (gratuitamente avete ricevuto e gratuitamente date). Per concludere questa arringa difensiva contro quei sedicenti dottori fattisi secondo le loro stesse voglie, creatisi studiando filosofia, diciamo che è cosa buona davanti a Dio togliere dalla chiesa non solo le pulci, piccole in grandezza ma molto fastidiose, ma anche gli elefanti; bisogna, insomma, emendare la chiesa da tutte quelle impurità dottrinali e comportamentali sia piccole che grandi, non solo da quelle grandi. A Dio siano la gloria, l’onore e la lode in sempiterno, che ancora oggi stabilisce i suoi profeti, veri profeti. Salvato per grazia mediante la fede in Cristo Gesù: Giuseppe Piredda |