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A volte c’è bisogno di radunarsi per dialogare al fine di esaminare certe questioni che sorgono in mezzo alla Chiesa

Dialogare serve a tutti per imparare qualcosa, per capire e, qualora sia ritenuto giusto, poter cambiare idea quando si sbaglia. Evitare il dialogo significa essere immaturi spiritualmente, avere paura del confronto, e solo chi si sente superiore agli altri evita di ascoltare e si comporta in modo arrogante rifiutando il dialogo.

Dialogare significa avere conversazioni con altri tuoi pari, si discute apertamente e in faccia, si scambiano punti di vista che possono anche essere dottrinalmente diversi, ed è appunto per quella diversità che si deve cercare di dare gli strumenti giusti a chi sta sbagliando per potersi correggere, e con l'aiuto che viene da Dio, si deve cercare di raggiungere una soluzione e riportare così l'intesa laddove l'accordo è venuto a mancare.

Per poter dialogare bisogna partire dal presupposto che si deve essere pronti ad ascoltare ancor prima di parlare (cfr. Giacomo 1:19); poi ci si deve aspettare anche che si può venire contestati, o contraddetti, ma se tu hai fede in Dio e sei sicuro della tua dottrina e posizione assunta senza avere dubbi nel cuore, non temerai il confronto del dialogo, e potrai dare via libera all'amore per recuperare i fratelli che stanno sbagliando, tale sentimento ti spinge fortemente a dialogare per fare del bene a chi ne ha bisogno (cfr. 2 Timoteo 2:24-26).

Chi si rifiuta di dialogare è una persona che non ascolta, che pensa di non essere mai nell'errore e non prova interesse a recuperare eventualmente un fratello che si è smarrito per la via (cfr. Giacomo 5:19-20).

Perciò, chi vuole signoreggiare la Chiesa e non esserne d’esempio (cfr. 1 Pietro 5:1-4), chi vuole che il suo primato non sia mai messo in discussione per nessun motivo neppure quando sbaglia palesemente (cfr. 3 Giovanni 9), eviterà il dialogo alla pari con i membri della Chiesa.

Ecco, se non avevate riflettuto prima su queste cose, ora potete farlo, ed ora sapete che dialogare è buono e fa tanto del bene alla Chiesa, ma è una cosa cattiva per chi vuole l’oppressione del Corpo di Cristo.

Cari nel Signore, non chiudete gli occhi a queste cose, sono importanti per conoscere il cuore delle persone (Cfr. Matteo 18: 17; Atti 6 e 15).

La mancanza di dialogo fa del male, è una manifestazione di disprezzo, ferisce le persone che hanno qualcosa da dire e non vengono ascoltate, non possono parlare perché qualcuno usando la sua posizione dominante non glielo permette. La mancanza di dialogo alla pari è segno di settarismo, di carnalità, di mancanza di maturità spirituale che crea divisione e separazione per cose futili (cfr. 1 Corinzi 3:3-9).

Diletti e fedeli nel Signore, aprite gli occhi, osservate, vegliate, perché se non vegliate potreste essere sballottati qua e là da venti di falsa dottrina. Non vi adagiate troppo, perché certuni che andavano bene ieri, oggi è possibile che non parlino più da parte di Dio, ma di soppiatto incominciano ad insegnare eresie e precetti umani, e non sempre sono subito riconoscibili (cfr. 2 Pietro 2:1 e segg.).

Nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.

Giuseppe Piredda


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