Home > Meditazioni e Riflessioni

Considerazioni sul riprendere e perdonare chi pecca

Nel Vangelo di Luca leggiamo queste parole d'insegnamento di Gesù Cristo, rivolte ai suoi discepoli:

«Se il tuo fratello pecca, riprendilo; e se si pente, perdonagli.

E se ha peccato contro te sette volte al giorno, e sette volte torna a te e ti dice: Mi pento, perdonagli.» (Luca 17:3-4)

Qualora un fratello, che è una persona con cui hai un legame, essendo stati entrambi rigenerati spiritualmente dallo Spirito santo, se questi pecca, lo puoi riprendere, lo devi correggere, ma nei modi giusti.

Quindi, chi vuole riprendere e correggere gli altri, per poter fare le cose più giuste possibile, la prima cosa che deve verificare è se la persona che si vuole redarguire è un fratello in Cristo, perché a quelli di fuori, che non sono fratelli e non sono stati rigenerati spiritualmente, ci pensa Iddio, e noi credenti non possiamo applicare la disciplina e giudicare quelli di fuori, perché a loro li giudica Iddio (cfr. 1 Corinzi 5:12).

Qualora un fratello pecca, se trasgredisce i comandamenti di Dio, e solo se trasgredisce i comandamenti di Dio si può dire che ha peccato, se è dimostrato che ha effettivamente peccato, allora lo si può riprendere, mettendogli tutto davanti agli occhi, possibilmente di persona e in faccia, per condurlo a rammaricarsi per il male che ha fatto e poterlo così recuperare.

Ricordatevi che la riprensione deve avere lo scopo di correggere e istruire nella retta via chi sbaglia, non deve essere usato il peccato per annichilire e schiacciare le persone che l'hanno commesso, innalzandosi, come a dire e dimostrare a tutti: "io sono più santo di te, fatti più in là!", come certuni usano fare (cfr. Isaia 65:5).

Non è in tal modo che devono essere fatte le correzioni, non è con un tal cuore che si deve operare la riprensione e la disciplina, ma si deve mirare sempre ad istruire e recuperare chi si smarrisce peccando (cfr. Giacomo 5:19-20).

Infatti, l'unica vittoria che si ha nel correggere e riprendere è quella di recuperare pienamente il fratello che ha peccato, tutto il resto è sconfitta, dal punto di vista biblico; poi se uno aveva altri motivi impuri e non sinceri nel riprendere, beh, allora la cosa è diversa, e bisogna vedere quale sia il risultato che si consegue.

Purtroppo ci sono in mezzo alla Chiesa taluni che sfruttano la loro posizione dominante di ministro, per annichilire e schiacciare ingiustamente i fratelli che gli diventano scomodi, che vedono come un pericolo per conservare il loro primato intatto (cfr. 3 Giovanni 9-11).

La correzione deve avvenire, quindi, con amore, non con astio e con spietatezza, perché ciò a sua volta diventa peccato. Ma devo riconoscere, purtroppo, che se uno carità non ne ha nel suo cuore, come potrà riprendere e correggere con amore?

Ricordatevi che se uno sa come si devono fare le cose e non le fa nella maniera corretta, commette peccato, perché è scritto pure:

«colui dunque che sa fare il bene, e non lo fa, commette peccato» (Giacomo 4:17).

La riprensione deve avere come obiettivo quello di portare al pentimento del credente che ha peccato, questi deve essere sospinto a sentire il rimorso, il dolore per aver trasgredito un comandamento di Dio; oppure deve mutare opinione su qualcosa che crede di sbagliato. L’azione e le parole della riprensione, quindi, devono essere misurate bene e tratte dalla Parola di Dio per convincere e compungere, le cose devono essere fatte per bene, come piace al Signore.

È risaputo da tutti che per far cambiare parere a qualcuno, per far mutare la sua volontà su qualcosa, bisogna parlarci e bisogna dimostrargli senza ombra di dubbio, Scrittura alla mano, che sta sbagliando. Se non si parla con la persona che si ritiene abbia sbagliato, se non si ascolta quello che ha da dire e che lo ha portato ad un certo convincimento errato, come si potrà rispondergli e dimostrargli con passi della Scrittura e validi ragionamenti che ha torto? Come lo si potrà correggere e riportare nella retta via? Bisogna essere pronti ad ascoltare per poter poi rispondere in maniera conveniente ed efficace per dimostrare dove sta sbagliando (cfr. Giacomo 1:19; Proverbi 18:13).

Quindi, chiudendosi al dialogo con chi ha un'opinione diversa su qualcosa, non si ottiene nessun risultato positivo davanti a Dio, non si recupera il fratello, si finisce solo per giudicarlo e allontanarlo e basta, ma non è questo che il Signore ha detto di fare, non è questo il risultato che bisogna ottenere per il Signore. Chi si conduce in questa maniera sbagliata, manifesta di non avere veramente a cuore la sorte dei fratelli, né teme Iddio che vuole che il lucignolo fumante non sia spento; costoro senza pietà tirano pietre immediatamente alle persone che sbagliano, lapidano subito l'adultera senza possibilità di riflessione e di discussione, la misericordia non sanno cosa sia e si dimostrano spietati e malvagi di cuore. Ma Gesù con l'adultera non ha agito in modo spietato come costoro, e non si può accusare il Signore Gesù Cristo di essere tollerante con il peccato, né che sia contrario alla santificazione. Con l’agire spietato costoro mostrano anche di disprezzare la misericordia di Gesù.

Cari nel Signore, notateli quei tali spietati, e statevene alla larga, ve ne troverete molto bene, perché prima o poi aggrediranno anche voi, a seconda di quello che succederà e che va a beneficio del loro ventre. Sì, perché gli spietati superbi,che badano solo ai propri interessi, prima o poi si manifesteranno con tutti, per quello che sono realmente, e voi non farete eccezione, diventerete una loro vittima.

Se un credente che ha peccato arriva a pentirsi, se è compunto nel suo cuore, deve essere pienamente perdonato, e bisogna fare di tutto per agevolare il suo pentimento.

In tal caso, bisogna sempre ricordare che quando si perdona, come fa tutti i giorni il Signore con i nostri peccati quando gli chiediamo sinceramente di perdonarci e di rimetterci i peccati, dico, quando si perdona sinceramente, poi non ci si deve più ricordare dei peccati, non si deve più ritornare su di essi, sono cancellati, rimossi, non ci sono più, la cosa è finita, punto e basta! Proprio come fa il Signore con le nostre trasgressioni perdonate.

Tuttavia, ci sono di quelli che il perdono e la misericordia non sanno cosa siano, ed ogni volta che ne hanno l'occasione tirano fuori tutte le cose che uno ha commesso fino a quel momento, per distruggerli, non per correggerli. Tali persone sono degli infami, per aver compiuto azioni particolarmente turpi e spregevoli, sono indegni di ricevere la stima e la fiducia; perché magari uno gli racconta le sue debolezze per cercare consolazione, e gli infami, per un loro tornaconto personale e impuro, viene il momento che gli sbattono tutto contro pubblicamente, per distruggerlo e farlo apparire spregevole agli occhi di molti, anziché consolarlo, lo giudicano peccatore malvagio, come se loro avessero il diritto di tirare subito le pietre sull'adultera senza dare ascolto alla loro coscienza, che ha molte cose di cui lagnarsi.

Coloro che agiscono in tal modo è gente infame della peggiore specie, ed è meglio non averci nulla a che fare, cercate di riconoscerli e statevene lontani, perché sono gente senza cuore, spietati, e chi li segue o gli dà retta in qualcosa diventa spietato e malvagio come loro.

Dunque, cari nel Signore, sappiate che qualsiasi cosa facciate, dovete farlo con carità e misericordia; perciò anche la riprensione e la disciplina devono essere praticate in tal modo, tenendo sempre presente che è vero che la legge dice che l'adultero va lapidato, ma Gesù per la sua misericordia ha trovato il modo di non far morire la donna adultera, Egli ha avuto pietà di quella peccatrice, e tutti i figlioli di Dio prima di lapidare qualcuno devono cercare il modo di non doverlo fare, imitando così Gesù Cristo il nostro Signore e Salvatore.

Dunque, seguendo l'esempio di Gesù, con i fatti e non esclusivamente a parole, cerchiamo di non far morire nessun peccatore, ma agiamo sempre per recuperare alla vita e al Signore Gesù Cristo coloro che si smarriscono per la via, perché tale è la volontà di Dio, Egli non vuole che il lucignolo fumante si spenga.

Nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.

Giuseppe Piredda


Vai ad inizio pagina.