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Il saluto dei Credenti in Cristo

Introduzione

Quando salutiamo delle persona rivolgiamo ad esse un gesto, un'espressione o una formula e dal saluto si può comprendere che relazione intercorre fra noi e loro.
Il saluto è diverso a seconda che salutiamo un collega di lavoro, un vicino di casa, un parente o un fratello in fede.

Infatti, i parenti secondo la carne li salutiamo calorosamente, ancor più i fratelli in fede, ma altre persone le salutiamo in maniera più distaccata.

Quindi, la diversità del saluto dipende dal rapporto che intercorre con l'altra persona; cioè, dipende da chi riconosciamo in quella persona.

Ad esempio, per rendere meglio l'idea sul significato contenuto nel saluto, pensiamo a quello militare che viene fatto in un modo particolare, il quale manifesta la relazione esistente solo fra militari.

Dunque, considerato quanti significati il saluto può contenere, è importante per noi credenti salutare i fratelli in Cristo in modo conveniente e conforme a ciò che c'insegna la Parola di Dio, per avere in ogni cosa buona testimonianza.

Il saluto secondo la Parola di Dio

Certamente i fratelli in Cristo dobbiamo salutarli diversamente dai colleghi di lavoro o dai vicini di casa, perché sono la nostra famiglia, perché li amiamo intensamente (I Giovanni 4:20 “Se uno dice: io amo Dio, e odia il suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama il suo fratello che ha veduto, non può amar Dio che non ha veduto.“)

Dunque, anche con il saluto che rivolgiamo ai fratelli dobbiamo manifestare l'amore che abbiamo gli uni per gli altri.

Di conseguenza, un saluto che non manifesta la comunione che esiste tra i figli di Dio, fa trasparire superficialità, disinteresse verso i fratelli, o addirittura di vergogna davanti a delle persone estranee.

Le Sacre Scritture ci ammaestrano anche sul come dobbiamo salutare i fratelli in Cristo:
(Giudici 19:20) Il vecchio gli disse: "La pace sia teco! Io m'incarico d'ogni tuo bisogno; ma non devi passar la notte sulla piazza".

(Luca 10:5) In qualunque casa sarete entrati, dite prima: Pace a questa casa!

(Luca 24:36) Or mentr'essi parlavano di queste cose, Gesù stesso comparve in mezzo a loro, e disse: Pace a voi!

(Giovanni 20:20) Pace a voi! E detto questo, mostrò loro le mani ed il costato.
I passi citati mostrano come gli Ebrei anticamente usavano salutarsi con la “pace“ e lo stesso ha fatto il nostro Signore Gesù Cristo; inoltre, a conferma dell'importanza di questo saluto, Gesù disse ai settanta discepoli designati per andare in ogni luogo dove Egli stesso era per andare di salutare con le parole: Pace a questa casa!

Ci sono anche altri passi della Parola di Dio che ci comunicano come si salutavano i primi Cristiani:
(Atti 15:23) e scrissero così per loro mezzo: Gli apostoli e i fratelli anziani, ai fratelli di fra i Gentili che sono in Antiochia, in Siria ed in Cilicia, salute.

(Romani 16:22) Io, Terzio, che ho scritto l'epistola, vi saluto nel Signore.

(I Tessalonicesi 1:1) Paolo, Silvano e Timoteo alla chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signor Gesù Cristo, grazia a voi e pace.

(Giacomo 1:1) Giacomo, servitore di Dio e del Signor Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella dispersione, salute.

(I Pietro 1:2) eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, ad ubbidire e ad esser cosparsi del sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate.

(Giuda 1:2) misericordia e pace e carità vi sian moltiplicate.
È confermato anche in questi passi che la parola “pace“ era la parola predominante nel saluto tra credenti in Cristo.

Prima gli Ebrei e Gesù, poi i primi Cristiani, si salutavano con la “pace“, seguito dal santo bacio; infatti sta scritto:
(I Corinzi 16:20) Tutti i fratelli vi salutano. Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio.

(II Corinzi 13:12) Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. Tutti i santi vi salutano.

(I Pietro 5:14) Salutatevi gli uni gli altri con un bacio d'amore. Pace a voi tutti che siete in Cristo.
C'è un passo, ancora, che ci fa riflettere sulla importanza del saluto, ed è un caso in cui si deve cessare di salutare delle persone che si fanno chiamare credenti ma non sono rimasti nella sana dottrina; togliendogli il saluto si testimonia che con una tale persona non esiste più nessuna comunione spirituale:
(II Giovanni 1:10,11) Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non lo ricevete in casa, e non lo salutate; perché chi lo saluta partecipa alle malvage opere di lui.
Alla luce del significato che ha il saluto in Cristo e di quanto Giovanni dice nella sua seconda epistola, stiamo attenti a che tipo di saluto rivolgiamo ai fratelli e stiamo particolarmente attenti al saluto Cristiano che non viene dato con l'arbitraria intenzione di disconoscere quel fratello, senza un motivo confermato dalla Parola, perchè così facendo disconosciamo l'opera che Dio ha fatto in quel fratello, sprezziamo Iddio.

Conclusione

Dunque, fratelli, considerato quale significato racchiude in sè il saluto, stiamo attenti ai motivi che ci possono indurre a non salutare un fratello nella dovuta maniera, perché potremmo dispiacere al nostro Signore Gesù che ha perdonato i nostri falli e i nostri peccati per grazia.

Inoltre, noi credenti siamo chiamati a mostrare senza vergogna, anche attraverso il saluto, il rapporto amorevole che esiste tra i figlioli di Dio.

Purtroppo però, alcuni, nel locale di culto mostrano molta attenzione e calore nel salutare i fratelli, ma fuori dalla comunità salutano freddamente e non secondo la Parola di Dio, nascondendo di proposito la comunione che si ha coi fratelli in Cristo Gesù. Fratelli, non deve essere così!

La mia esortazione a tal proposito è di non vergognarsi dei fratelli in Cristo davanti agli infedeli, e soprattutto di non vergognarsi dell'Evangelo, perché esso è potenza di Dio.

Tenete sempre a mente che gl'increduli ci osservano ed anche dal saluto possono ricevere un buon messaggio per la loro salvezza.

Che Iddio vi benedica e vi guardi da ogni male! La grazia e la pace di Cristo nostro Signore e di Dio Padre siano su di voi.

Salvato per grazia mediante la fede in Cristo Gesù: Giuseppe Piredda

Riepilogo dei passi commentati:
Giudici 19:20 (libro dei Giudici capitolo 19 versetto 20);
Luca 10:5 (vangelo di Luca capitolo 10 versetto 5);
Luca 24:36 (vangelo di Luca capitolo 24 versetto 36);
Giovanni 20:20 (vangelo di Giovanni capitolo 20 versetto 20);
Atti 15:23 (libro degli Atti degli Apostoli capitolo 15 versetto 23);
Romani 16:22 (lettera ai Romani capitolo 16 versetto 22);
I Tessalonicesi 1:1 (prima lettera ai Tessalonicesi capitolo 1 versetto 1);
Giacomo 1:1 (lettera di Giacomo capitolo 1 versetto 1);
I Pietro 1:2 (prima lettera di Pietro capitolo 1 versetto 2);
Giuda 1:2 (lettera di Giuda capitolo 1 versetto 2);
I Corinzi 16:20 (prima lettera ai Corinzi capitolo 16 versetto 20);
II Corinzi 13:12 (seconda lettera ai Corinzi capitolo 13 versetto 12);
I Pietro 5:14 (prima lettera di Pietro capitolo 5 versetto 14);
II Giovanni 1:10,11 (seconda lettera di Giovanni capitolo 1 versetti 10 e 11).
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