Questa mia meditazione è per coloro che affermano che Dio vuole salvare tutti, nessuno escluso, e che noi siamo stati salvati perché Dio sapeva che noi ci saremmo ravveduti e avremmo creduto, e non perché Dio ci aveva innanzi predestinato a salvezza.
Gesù ha detto: “Allora egli prese a rimproverare le città nelle quali era stata fatta la maggior parte delle sue opere potenti, perché non si erano ravvedute. Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute fra voi, già da gran tempo si sarebbero pentite, con cilicio e cenere. E però vi dichiaro che nel giorno del giudizio la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile della vostra. E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nell’Ades. Perché se in Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, ella sarebbe durata fino ad oggi. E però, io lo dichiaro, nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile della tua” (Matteo 11:20-24).
Gesù dunque ha affermato che Dio sapeva che se nelle città di Tiro e Sidone fossero state compiute le opere potenti che poi fece Gesù in Corazin e Betsaida, esse si sarebbero ravvedute; come anche che se nella città di Sodoma fossero state fatte le opere potenti che Gesù fece poi in Capernaum, essa non sarebbe stata distrutta.
Perché dunque Dio non fece sì che quelle opere potenti fossero compiute in quelle città? Evidentemente perché aveva decretato la loro distruzione. Non c’è un’altra risposta. Annulla questo il Suo amore? Così non sia. E’ stato Dio ingiusto per avere agito così? Così non sia, perché Egli ha detto: “Farò grazia a chi vorrò far grazia, e avrò pietà di chi vorrò aver pietà” (Esodo 33:19)
Io spero che coloro che non hanno mai riflettuto su queste parole di Gesù ci riflettano.
La grazia del Signore sia con coloro che lo amano con purità incorrotta
Giacinto Butindaro
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