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Assassinio del Rossi

Nota 8. alla lettera quindicesima di Roma Papale 1882

L' assassinio di Pellegrino Rossi è ancora un mistero: i retrogradi lo attribuirono ai liberali; ma tutto dice che esso fu opera del gesuitismo. I Gesuiti lo odiavano perchè loro nemico dichiarato; essi d'altronde non sono novizi nell' arte di sbarazzarsi da' loro nemici'. Citeremo su questo fatto il giudizio moderatissimo di uno storico contemporaneo, di un uomo che gode meritatamente la stima di tutti, e che non solo era presente in Roma quando accadde l'assassinio del Rossi, ma era in posizione di poter conoscere bene le cose. Questo storico è il maggior generale Federico Torre, il quale nelle sue memorie istoriche sull' intervento francese in Roma, tomo 1 pag. 23 e seg., parlando di quel fatto, dice così:
"Nel breve esercizio del suo ministero (Rossi), erano chiuse le Camere, e quando alla riapertura del dì 15 novembre 1848 egli veniva salendo le scale per entrarvi a dar conto della sua passata gestione e dell' avvenire, una mano sconosciuta il trafisse di pugnale alla gola, e fatti pochi passi spirò. Noi, deplorando il delitto e ignorandone tuttavia l' autore e i complici, se ve n' ebbe, non sappiamo condannare la coloro opinione che avvisano doversene accagionare i retrogradi. Conciossiachè, dicono, avendo già essi riacquistata la fiducia del papa, e per mezzo della Camerilla governandolo, come governare si lascia un fanciullo imperioso e potente a chi gli sappia lusingar le passioni, sperassero colla morte del Rossi condurlo a farla finita co' liberali, e mettere ogni cosa a loro discrezione. Avrebbero la prima cosa licenziato le Camere, poi richiamato le truppe dalla Venezia, poi stretto alleanza coll'Austria, poi aspettato il destro di abolire lo Statuto. Poco la vita di un tant' uomo importava a gente avvezza a santificare pe' loro fini il delitto. Non furono forse confortati in confessione dei padri gesuiti gli assassini dei re di Francia e di Portogallo? Nè sappiamo fin qui che essi mai abbiano mutato morale; e scolari de' Gesuiti sono tutti i retrogradi. Senzachè nulla costoro lasciarono d' intentato per impedire che il papa scegliesse a suo ministro il Rossi, e nei loro parlari il mordevano e straziavano con incredibile rabbia appena ebbe imposto un debito di quattro milioni sul patrimonio del clero; debito che da loro stessi, tornati dopo la ristaurazione all' antico potere, è già stato subito annullato. Finalmente i liberali nella rivoluzione del maggio dopo la famosa enciclica del 29 aprile potevano, se avessero amato la vendetta, saziarsi del sangue di tutti quanti i cardinali e retrogradi già nelle proprie abitazioni arrestati dal popolo; e in quella vece si adoperarono a gara a salvar loro la vita. Ora a qual prò imbrattarsi nella strage di un uomo che alla fin fine illiberale non era, non retrogrado, e lui estinto restava sampre al Pontefice vicina la rea Camerilla, onde ogni opposizione veniva alla guerra della indipendenza italiana? O dunque, conchiudono, la morte del Rossi fu vendetta privata di alcuno per supposta ingiuria o per vera, o, se dobbiamo considerarla come opera di un partito, non possiamo ragionevolmente ascriverla che al partito retrogrado, perchè l'unico alle cui passioni e interessi una tal morte giovava."

Passa poi a parlare dei pregi e dei difetti del Rossi come uomo politico, e ne conchiude che se egli non era molto amato dal partito liberale, non era però odiato, nè potersi giammai presumere che la sua morte fosse opera di parte liberale.

"Di qui è facile comprendere che la sua morte non ebbe dai Romani il compianto che certo non gli sarebbe mancato in privata fortuna. Fu però osservato che n' erano lieti assai i retrogradi, e non è affatto vero ciò che abbiamo letto in alcuni fogli francesi, essere cioè stata festeggiata per le vie con canti infernali la morte del Rossi. Appena pochi mascalzoni mandarono vicin della casa dell'estinto alcuni gridi senza alcun eco dispersi dal vento…… Alcuno disse che quelle notizie le sparsero a bello studio i retrogradi per distornare l'attenzione del pubblico dal cercare fra loro il colpevole. In Roma stessa chi riferivano maggior copia di aneddoti sulla morte del Rossi, erano i retrogradi: essi che il papa ne aveva qualche sentore dalla mattina e pregò il Rossi non andasse alla Camera; essi che un prete venne in persona dal Rossi a scongiurarlo si astenesse per quella mattina di comparire in pubblico; essi che una dama gli scrisse un vigliettino poche ore prima del caso avvisandolo del pericolo; essi che il cameriere dell' estinto s' inginocchiò davanti a lui persuadendolo a non uscire in quella mattina di casa; ed essi altre storielle infinite che più non rammemoro (* Se costoro, come oggi stesso raccontano per mezzo de' loro storici e romanzieri, conoscevano prima che accadesse quel fatale avvenimento, perchè, domandiamo noi, non sventarono la criminosa trama, o almeno, se deboli erano a tanto, perchè assolutamente non costrinsero quell'infelice ministro a tenersi celato in tanto pericolo della vita? Per lo meno essi sono colpevoli di non avere impedito quell'atroce assassinio.)… I liberali più avversi al Rossi lamentavano quel misfatto, anche perchè li privava del trionfo da essi sperato di combatterlo a piè fermo in parlamento, e forse la somma abilità del ministro mal bastava a sottrarlo da una caduta ordita con tanta unione da risoluti spiriti italiani. E giovi qui l' avvertire che in quella stessa fatal mattina del 15 novembre, quasi tutti i deputati della Camera si erano posti a sedere dal sinistro lato. O avrebbe egli dunque parlando conciliatosi la fiducia, o dovuto dimettersi, ovvero ricorrere all' usato spediente di chiudere la Camera. Qualunque di questi tre risultati fosse per uscire da quella importante sessione, è certo che il paese educavasi sempre meglio alle novelle istituzioni civili, e ciò solo appagava i liberali sinceri."

Egli è dunque chiaro che la morte del Rossi non può essere attribuita ai liberali: ma se quell' assassinio è opera di un partito (come è evidente, non avendo avuti il Rossi altri nemici personali all' infuori de' Gesuiti) esso è opera del partito gesuitico.

L' allegrezza mal celata dei retrogradi dopo quell' assassinio, le brighe nelle quali fu da essi passata la intera notte per assicurarsi del militare, e per sedurre il basso popolo di Trastevere e de' Monti a prendere le armi in favore del papa, mostrano chiaramente che l'assassinio del Rossi aveva per iscopo di gettare Roma in una rivoluzione sanguinosa.
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