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Un mortorio in Roma

Nota 1. alla lettera nona di Roma Papale 1882

Affinchè non sembri esagerato quello che diciamo nel testo sulla spesa di cinquanta scudi per una sepoltura, trascriviamo qui uno di que' conti dettagliati che fanno i parrochi di Roma in simili circostanze. Prima però osserviamo, che nel linguaggio di Roma una cosa è mortorio, altra cosa è funerale. Il mortorio consiste nell'accompagno del cadavere dalla casa alla chiesa, ed in tutte le funzioni che si fanno, esso presente, fino alla sepoltura; il funerale poi consiste in messe cantate, uffizi, ed altre funzioni che si fanno per un morto non presente il suo cadavere. Osserviamo inoltre che ne' mortori in Roma si usa fare una processione composta di confraternite in sacco, frati e preti, e torcie di cera accese; e, prima di condurlo alla chiesa, si fa fare alla processione un giro più o meno lungo, da convenirsi con la famiglia, secondo che il mortorio è più o meno solenne. I mortori assai ricchi si fanno nelle prime ore della notte, ed allora tutte le tasse sono addoppiate, ed è stile che la processione di notte passi per il Corso. Nei mortori decenti ma senza sfarzo, come si suppone quello del marito della nostra vedova, non s'invitano confraternite, che costano molto, ma i frati soltanto ed i preti. Ecco dunque il conto, fatto in scudi romani e baiocchi.

Nota delle spese occorrenti per l'associazione del cadavere
e sepoltura della b. m. N. N. ec.
	Curato, compagno e croce…………… Scudi - 40
	Emolumenti e guida……………………………  ''   1 45
	Frati numero 60……………………………………  ''   3  -
	Preti numero 12……………………………………  ''   1 20
	Sepoltura alla R. C. A…………………  ''   1 50
	Accompagnamento al cimitero……  ''   - 30
	Portatori e incassatura………………  ''   1 10
	Alzatura………………………………………………………  ''   3 - 
	Guardia di notte…………………………………  ''   1 - 
	Suono di campane…………………………………  ''   - 30
	Cassa………………………………………………………………  ''   1 50
	Uffizio…………………………………………………………  ''   1 50
	Messa cantata…………………………………………  ''   1 50
	Messe basse 30 a baiocchi 30…  ''   9 - 
	                                   _______
	                   Totale Scudi     26 75
Nota della cera occorrente
	Torcie numero 10……………………………………………………… lb. 20
	Fiaccolotti numero 12………………………………………… ''  24
	Altar maggior numero 6……………………………………… ''   6
	Altari bassi numero 12……………………………………… ''   6
	Guardia……………………………………………………………………………… ''   1
	Mazzetto…………………………………………………………………………… ''   1 4/12
	Preti numero 14 candele 16 di 3 once… ''   4
	Frati 60…………………………………………………………………………… ''  10
	Assoluzione 20 candele di 1 oncia………… ''   1 8/12
	                               Totale lb. 74

	    Che a baiocchi 32 la libbra fanno scudi 23 68
	Al facchino…………………………………………………………………………………  -  30
	Cera……………………………………………………………………………………………………  23 98
	Associazione………………………………………………………………………………  26 75
	                                           _______
	                               Totale scudi 50 73
            

Ora, per intelligenza de' nostri lettori, daremo la spiegazione di queste partite della bottega romana.

Curato compagno e croce baiocchi 40. Il parroco, che in Roma è chiamato volgarmente curato, non va se non che nei mortori i più ricchi, ciononostante prende il suo diritto di accompagnatura in baiocchi 20; il compagno è il suo viceparroco che prende baiocchi 10; il chierico che porta la croce prende pure baiocchi 10. Emolumenti e guida 1, 45; questa partita appartiene al capo beccamorti della parrocchia: 1, 40 per emolumenti, vale a dire invece di scarpe e cappello che prendeva sul cadavere colui che lo seppelliva, e baiocchi 5 per guida: il capo beccamorti procede avanti la processione per indicare la via, portando in mano il mazzetto del parroco, di cui appresso.

Frati numero 60, scudi 3. I frati che vanno ad accompagnare i cadaveri ricevono baiocchi 5 per ciascuno oltre la candela: i preti ricevono baiocchi 10; ma qui bisogna avvertire che vanno alla associazione de' cadaveri, vestiti da preti e pagati come preti, molti e molti laici.

La partita, sepoltura alla Reverenda Camera Apostolica sembrerà a molti una partita oscura: ecco che cosa è. La Rev. Camera Apostolica, ovvero sia la finanza pontificia, paga le spese del campo santo; per rimborsarsi ha messo una imposta di scudi 1 e baiocchi 50 sopra ogni cadavere, che i parrochi debbono esigere e versare ogni mese nelle mani dell'esattore. Questa tassa dà il diritto al cadavere di essere gettato in uno dei pozzi comuni, chiamati sepolture. Se poi volete che vi si cavi una fossa particolare, oltre la solita tassa, si devono pagare dieci scudi, e trenta scudi circa dovete pagare al muratore del cimitero per cavare la fossa, e murare il cadavere in essa: lavoro che un altro muratore farebbe per dieci scudi; ma il muratore del cimitero ha comperata la sua privativa. In che consiste poi l'accompagnamento al cimitero per cui si pagano baiocchi 30 lo vedremo nell'ultima nota di questa lettera.

Portatori e incassatura scudo 1, 10. Quattro beccamorti coperti di un sacco nero di canevaccio portano sulle spalle il cadavere dalla casa alla chiesa, ed hanno venti baiocchi per ciascuno: questi sono i portatori. Prima di andare a levare dalla casa il cadavere, il beccamorti lo mette nella cassa, e prende per ciò baiocchi trenta: ecco la incassatura.

Alzatura scudi tre. Giunto in chiesa il cadavere, si pone il cataletto sopra due banchetti coperti con carte nere sopra le quali sono dipinti degli scheletri; in terra all'intorno si mettono due giri di carte nere con teschi dipinti; poi si pongono de' candelabri di ferro; questo è quello che si chiama alzatura: la più semplice costa 3 scudi, ma ve ne sono fino di dieci scudi.

Guardia di notte, scudo uno. Il cadavere si porta in chiesa la sera prima del calar del sole (se per avventura suona l'ave maria prima che il cadavere entri in chiesa, bisogna che gli eredi paghino una multa al Camarlingo del clero): la mattina dopo, si dicono le messe, ed il cadavere resta in chiesa. Si suppone che un individuo vegli il cadavere la notte, e si paga per quell'individuo uno scudo ed una libbra di cera: nessuno però fa la guardia; ma il parroco ciononostante prende lo scudo e la libbra di cera. Se un laico facesse tal cosa, sarebbe un ladro; ma per un prete vi è un'altra morale.

La partita del suono di campane va parimenti alla chiesa; sono i monelli che le suonano per divertimento, ed il parroco intasca il denaro. Prima della messa cantata, alcuni preti vanno a borbottare l'ufficio de' morti: saranno sette o otto, e ricevono baiocchi dieci per ciascuno; il resto lo prende il parroco. Il parroco canta la messa, paga due cantori, diacono e suddiacono, in tutto baiocchi quaranta, ed il resto lo prende per sè. Sulle messe basse il parroco non prende nulla.

Ora spieghiamo il conto della cera.

Le torcie sono candele a quattro stoppini che si portano accese per la strada attorno al cadavere. In chiesa si smorzano e divengono proprietà del parroco. I fiaccolotti sono candele ad un solo stoppino che ardono in chiesa attorno al cadavere sui candelabri di ferro, nella mattina fino a che dura l'ufficiatura; esse devono essere dello stesso peso delle torce, e due di più in numero. Finita l'ufficiatura, appartengono al parroco.

Sull'altare maggiore ardono sei candele, e due sopra ogni altare; i residui appartengono al parroco o alla chiesa secondo le convenzioni fra il parroco ed essa chiesa. La candela della guardia va tutta intera al parroco. Il mazzetto è composto di una candela di una libbra, e due candele di 2 oncie almeno, legate insieme, che vanno al parroco personalmente. Per dodici preti sono messe in nota 16 candele, perchè una di esse va al viceparroco, una al chierico che porta la croce, e due alla sagrestia. Le candele de' preti e de' frati ed il mazzetto non si accendono, ma le intascano intere. Per l'assoluzione si pagano venti candele. Finita la messa cantata, il parroco accompagnato da alcuni preti va a recitare alcune preci, chiamate assoluzione, sul cadavere; ogni prete ha una candela accesa: saranno sette o otto; ciascuno di essi intasca la sua, il residuo delle venti appartiene al parroco.

Da qui apparisce con quanta ragione il parroco diceva a quella vedova: "Assicuratevi che, conoscendo le vostre circostanze, ho fatto tutta la economia possibile!"
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