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Il S. Uffizio ai tempi di papa Gregorio

Nota 11. alla lettera sesta di Roma Papale 1882

Questo fatto è una verità; eppure quando Pio IX aveva la fama di liberale nessuno lo voleva credere. Gregorio XVI era un uomo terribile per le cose politiche: nel suo tempo il S. Uffizio si occupava molto per iscoprire i liberali per mezzo della confessione, come dimostreremo in un'altra nota; ma per le cose religiose era piuttosto tollerante, di quella tolleranza che nasce da indifferenza. Quando egli morì, nelle carceri del S. Uffizio non vi era che l'arcivescovo Cashur, di cui avremo occasione di parlare; ma, appena divenuto papa Pio IX, le carceri del S. Uffizio incominciarono a riempirsi. È vero che a ciò contribuì anche la morte del P. Olivieri commissario della inquisizione, uomo dotto e molto liberale, che per quanto era in lui addolciva il rigore di quel terribile tribunale. Il suo successore ignorante e fanatico avea bisogno di farsi perdonare molte cose, e perciò affettava ed affetta zelo e religione.

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