Nota 1. alla lettera sesta di Roma Papale 1882
Quasi tutti i conventi che sono in Roma affittano camere ed appartamenti. I conventi sono grandi: i frati sono pochi, e tirano profitto degl'immensi locali che occupano. Le persone che vanno ad abitare ne' conventi sono, studenti che vi vanno per ispendere poco; vecchi devoti che vi vanno per avere la chiesa e le loro devozioni senza avere l'incomodo di uscire di casa; e debitori, per evitare il carcere. Bisogna sapere che in Roma i conventi godono la immunità; ogni inquisito che si rifugia in un convento non può essere toccato. Per i gravi delitti si dà il permesso di estrazione, ma per i piccoli no. In quanto ai debitori, poi non si dà mai il permesso di estrazione. Quando dunque un commerciante fallisce, anche con dolo, si ritira in un convento, e vi prende in affitto una camera. L'arresto in materia commerciale non può essere eseguito che dalle 8 del mattino al calar del sole, ne' giorni ne' quali vi è tribunale; quindi il ritirato entra in convento prima delle 8 e ne esce la sera; i suoi creditori lo vedono al teatro, lo incontrano nelle conversazioni, nei caffè, e non possono dirgli nulla. Se un creditore venisse a vie di fatto, guai a lui. I giorni di feste e di vacanze, è interamente libero. Così la immunità de' conventi è un incentivo ai fallimenti dolosi.