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Nota 1. alla lettera prima di Roma Papale 1882
Il libero esame pe' Cristiani evangelici consiste in questo. Essi partono dal principio che la Bibbia è parola di Dio; che essa, come dice S. Gregorio M., è la lettera dell'Onnipotente alla sua creatura: o meglio ancora, secondo S. Paolo (2 Tim. III, 16), che essa è divinamente ispirata, ed utile ad insegnare, ad arguire, a correggere, e ad ammaestrare in giustizia: da tale principio, essi concludono che la S. Scrittura è chiara e non ha bisogno di alcuna interpretazione, almeno in tutto quello che è necessario a salvezza; quindi non vogliono riconoscere un preteso infallibile tribunale per interpretarla, essendochè essa è chiara nelle cose necessarie a salute. Nelle cose poi di minore importanza, vi possono essere divergenze di pareri: ebbene in que' casi, essi credono che, invece di andare a cercare l'impossibile, cioè l'infallibile fra gli uomini, si debba fare quello che insegna lo Spirito Santo (Giac. I, 5), che cioè, "se alcuno manca di sapienza, chieggala a Dio, che dona a tutti liberalmente, e non fa onta, e gli sarà donata. "Il libero esame dunque de' Cristiani evangelici consiste in questo. La Bibbia è per essi non suprema, ma unica autorità divina, essi credono che Dio non ha chiamati i Cristiani ad interpretare la sua parola, ma alla obbedienza della fede: il servo, essi dicono, non deve occuparsi ad interpretare gli ordini del suo Signore per poi fare quello che a lui pare, ma deve fedelmente eseguirli. Quando nelle cose essenziali a salvezza tutto è chiaro, non vi è bisogno d'interpretazione: nelle altre cose, essi ricorrono allo Spirito Santo autore della Bibbia: inoltre, ricercano nella stessa Bibbia i passi paralleli più chiari, per poter con questi interpretare i passi che sembrano oscuri. Ecco il libero esame de' Cristiani evangelici.
Da ciò nasce fra gli Evangelici una divergenza nelle questioni secondarie e di forma: ma quanto alle cose necessarie a salvezza, tutti i Cristiani sono concordi. Una tale divergenza costituisce le diverse denominazioni; ma non fa diverse religioni. Difatti tutti i Cristiani evangelici, a qualunque denominazione appartengano, si riconoscono per fratelli in Gesù Cristo, e si uniscono insieme a pregare, ad edificarsi, ed anche nella cena del Signore, come accade nella alleanza evangelica composta di tutti i Cristiani di tutte le denominazioni. E questa unità, nella diversità in cose secondarie, forma il più bel pregio della unità cristiana.
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