Home > La Buona Guerra > L'ignoranza delle cose di Dio.


L'ignoranza nelle cose di Dio fa perire

Nel Vangelo di Marco sta scritto:

«Gesù disse loro: Non errate voi per questo, che non conoscete le Scritture né la potenza di Dio?» (Marco 12:24)

Le parole di quel versetto sono state pronunciate da Gesù contro i Sadducei, che non credevano nella resurrezione dei morti (cfr. Marco 12:18).

Come i sadducei di allora, anche molti cristiani di oggi errano grandemente, cioè credono in dottrine false perché non conoscono le Scritture, oppure non credono direttamente a quello che sta scritto, ma preferiscono credere a ciò che il loro pastore o dottore di turno, e si scaricano così ogni responsabilità. Insomma, anche oggi, come ai tempi di Gesù, molti ciechi si fanno guidare da guide cieche, e purtroppo sappiamo che cadranno tutti nella fossa.

Per dimostrarvi quello che sto dicendo, prendiamo ad esempio la parte del versetto di Marco citato sopra, dove dice che i sadducei non conoscevano neppure la potenza di Dio, cioè essi non conoscevano delle caratteristiche importanti della personalità di Dio, che lo contraddistinguono da ogni altro essere vivente, terreno o spirituale che sia. Chi è potente come Dio che ha fatto i cieli e la terra e tiene nelle sue mani tutto il creato e fa procedere tutte le cose secondo regole e forze ben precise? Quale Dio è come l’Iddio di Israele? (cfr. Giobbe 38:1-42:6)

Molti, infatti, ancora oggi non conoscono quali siano le caratteristiche specifiche della personalità di Dio, non conoscono quale sia la sua conoscenza e la sua volontà.

Benché le sacre Scritture ci descrivano abbondantemente chi è l’Iddio che adoriamo e in cui crediamo, cosa Egli vuole dagli uomini, cosa gli piace e come opera verso gli uomini giusti e contro quelli malvagi, qual è la sua reazione al peccato commesso dagli uomini, la sua misericordia, la sua pietà, la sua bontà, come pure vi leggiamo la sua giustizia, la sua gloria, la sua potenza, etc.; benché tutte quelle cose siano scritte nelle sacre Scritture, pure molti cosiddetti cristiani non riconoscono Iddio per come viene descritto nella Bibbia, ma lo conoscono come una personalità ridotta e irrilevante per la vita degli uomini, lo considerano più come un cameriere degli uomini e non come l’Eterno che regna da sempre. Forse la loro ignoranza è indotta, perché molte cose non gli sono state insegnate, oppure sono state insegnate male, tuttavia rimangono comunque responsabili della loro ignoranza, in quanto non si sono curati affatto di verificare nella Bibbia se le cose stavano proprio così come gli sono state insegnate.

Dagli errori dottrinali in cui hanno creduto e che professano, ne consegue che, quando leggono o sentono caratteristiche di Dio che non sono da loro già conosciuti, si scandalizzano, si turbano profondamente, prendono le distanze da coloro che gli presentano Iddio come realmente è, inorridiscono, si rifiutano addirittura di disporsi ad ascoltare, chiudono volontariamente le loro orecchie.

Vi faccio degli esempi per farvi comprendere bene le cose di cui vi sto parlando; quei tali si compiacciono quando sentono dire agli altri che Dio è amore, ma si scandalizzano quando sentono dire che Dio fa vivere e fa morire chi vuole. Si compiacciono quando viene detto che Dio è misericordioso, ma inorridiscono quando sentono dire che Dio punisce il peccato dei padri sui figlioli (cfr. Esodo 20:4-6; Apocalisse 2:21-23). Eppure è incontrovertibile che noi oggi stiamo pagando e soffriamo per il peccato del nostro padre Adamo (cfr. Romani 5:12).

Molti errano perché non si curano di andare a leggere nelle Scritture come stanno realmente le cose, non gli interessa, non hanno l’animo dei bereani, e ciò dimostra che non sono interessati a conoscere il vero e potente Iddio che viene presentato nella Bibbia, ma si sono creati nella loro mente e deposto nel cuore un dio a loro somiglianza d’animo, a misura d’uomo, personalizzato. Costoro s’illudono, seguono una via tortuosa e falsa, che non è la verità e che non mena al regno dei cieli. È anche per costoro che sta scritto:

«Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza. Poiché tu hai sdegnata la conoscenza, anch’io sdegnerò d’averti per sacerdote; giacché tu hai dimenticata la legge del tuo Dio, anch’io dimenticherò i tuoi figliuoli.» (Osea 4:6)

Cari nel Signore, tenete sempre a mente che per camminare nella via della verità che mena in cielo, bisogna per prima cosa conoscere chi è Dio veramente, qual è il suo carattere e la sua personalità, come le presenta la Bibbia, ma non come viene presentato da certi uomini corrotti quanto alla loro mente e la loro coscienza.

Diletti e fedeli nel Signore, sappiate che coloro che errano, dunque, non sono giustificabili, perché il si rifiutano volontariamente di venire a conoscenza della verità e di credervi, e ciò è un chiaro induramento di cuore, perché preferiscono le parole dell’uomo che verificare ciò che sta scritto nella Bibbia.

Cari nel Signore, dunque, badate bene che in voi non vi sia un malvagio cuore incredulo che vi porti a ritrarvi dal vero Iddio, com’è descritto nella Parola di Dio. Ricordatevi di Giobbe, come Iddio lo ha messo a dura prova, facendogli perdere tutto, anche la salute. Ricordatevi anche di Abramo, dei profeti e di Gesù Cristo, per avere un concetto reale e verace di chi è Dio realmente.

Badate dunque come ascoltate e badate che nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.

Giuseppe Piredda


Vai ad inizio pagina.

L' 8 per mille < Indice "La Buona Guerra" > Contro l'aborto