“La Didaché o Dottrina dei dodici apostoli è un testo cristiano di autore sconosciuto. Scritto in un luogo non identificabile con sicurezza, tra la fine del I e il II secolo, il testo sarebbe contemporaneo ai libri più tardivi della parte della Bibbia del Nuovo Testamento.
Venne persino considerata come parte del Nuovo Testamento da alcuni Padri della Chiesa, anche se la maggioranza la considerò un apocrifo; per questo non fu accettata nel canone del Nuovo Testamento eccetto che dalla Chiesa ortodossa etiope. La Chiesa cattolica la inserisce nella letteratura subapostolica.
Gli studiosi moderni erano a conoscenza della Didaché grazie a citazioni contenute in altri scritti, ma il testo era considerato perduto. Fu rinvenuto nel 1873 in un manoscritto gerosolimitano, il Codex Hierosolymitanus.” [Tratto da Wikipedia]
Lo scritto della Didaché, è uno scritto che risale a molto tempo fa, ed è tra le più antiche testimonianze cristiane dopo gli scritti del Nuovo Testamento. In quel libro sono riportati dei passi che parlano di certe pratiche della Chiesa primitiva.
Ad esempio, in esso si legge che la formula che utilizzavano per battezzare in acqua era quella ‘Trinitariana’, perciò veniva ministrato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, soprattutto in acqua corrente e per immersione, ma si ammette pure la possibilità in qualche occasione di battezzare per aspersione, come usano fare i Cattolici Romani.
Fa riflettere, quindi, ciò che viene riportato nella Didaché, che la chiesa primitiva, cosa utile là dove ci potesse essere ancora qualche dubbio, usava la formula battesimale trinitariana, perciò non è assolutamente vero, come dicono taluni, che gli Apostoli e nei primi anni dalla nascita del Cristianesimo si battezzava nel solo nome di Gesù, come insegnano gli antitrinitariani.
Naturalmente i cristiani non devono basare la loro dottrina su quel libro, sulla ‘Didachè’, che non è ispirato da Dio e contiene molte falsità mischiate a verità, menzogne contrarie a ciò che sta scritto nella Parola di Dio, cose che vi ho esposto solo con brevi cenni, ma ce ne sono molte altre.
Comunque sia, i credenti devono basare la formula per battezzare in acqua in base a quanto ha ordinato Gesù con queste parole:
«Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, insegnando loro d'osservar tutte quante le cose che v'ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente.» (Matteo 28:19-20)
Per quanto riguarda la Cena del Signore, in quel libro è scritto che potevano partecipare soltanto coloro che erano battezzati in acqua. È corretto e preferibile dire questo, che la Cena del Signore dev’essere ministrata solo ai credenti, ritenendo pure che se si facesse partecipare gli creduli, si contravviene a quanto è ordinato nella Bibbia, di non dare ciò che è santo ai cani (cfr. Matteo 7:6).
Un’altra cosa che non va bene è l’affermazione che viene fatta in quel libro a riguardo della Cena del Signore è che essa viene definita come sacrificio, e tali parole insieme ad altre vengono prese dai papisti per sostenere il significato che danno alla messa, volendola far passare come la ripetizione del sacrificio di Cristo, cosa che è completamente falsa secondo quanto insegnano le Scritture con queste parole:
«E come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l'aspettano per la loro salvezza.» (Ebrei 9:27-28)
In quel libro, quindi, ci sono alcune cose che possono far riflettere e sono utili dal punto di vista storico, ma molte altre non sono conformi agli insegnamenti di Gesù e degli Apostoli, di conseguenza non lo si può assolutamente ritenere in alcun modo un libro ispirato dallo Spirito santo. Rimane, quindi, un libro che ha solo importanza storica, ma non dottrinale, e su di esso non si può basare nessuna dottrina.
Ad esempio, un altro errore molto grave che si trova scritto è quello di ritenere che tramite delle donazioni e offerte si possano espiare i propri peccati. Tutti coloro che hanno creduto nell’Evangelo di Gesù Cristo, sanno che i peccati commessi vengono rimessi soltanto mediante la fede nel sacrificio espiatorio compiuto da Gesù Cristo sulla croce, e non esistono altri modi.
Pertanto, cari nel Signore, vi ho scritto queste cose affinché riflettiate anche sul contenuto di quel libro, per non farvi portare lontano dalla verità dai Cattolici Romani, che potrebbero citarvelo per dimostrare le loro eresie, e, purtroppo, ho saputo pure che ci sono anche dei sedicenti credenti che credono che quel libro sia ispirato da Dio, e questo può rivelarsi qualcosa di molto pericoloso per le anime dei santi, in quanto che, se a professare le cose contenute in quel libro sono dei conduttori e responsabili di Chiesa, allora può avvenire che molte pecore possano credere alla menzogna e possano essere sviate dalla verità.
Dunque, diletti e fedeli nel Signore, badate a come ascoltate, e badate che nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.
Giuseppe Piredda