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Navigando qua e là sul web e sui social, ho potuto leggere un manifesto su cui erano scritte queste parole: “Alla fine è successo che l’unico che poteva giudicarmi ha deciso di difendermi”. Quella frase è un chiaro riferimento alla donna adultera sul Tempio colta in flagranza di peccato. Dal punto di vista biblico in ciò che è stato scritto in quella frase ci sono delle storture, e vorrei con questo articolo cercare di chiarire.
Prima di tutto Gesù ha GIUDICATO ADULTERA quella donna ed anche MERITEVOLE di morte come diceva la legge di Mosè. Gesù non ha difeso quella donna, nel senso che non ha dimostrato la sua innocenza, anzi, ha detto chiaramente che era colpevole. Ciò che Gesù ha detto di particolare, fuori dagli schemi della legge e delle tradizioni dei giudei, sta nel fatto che neppure Lui ha CONDANNATO quella donna alla morte per il suo peccato che aveva commesso, perché solo LUI poteva scagliare la pietra contro quella donna, perché Egli era SENZA PECCATO, a differenza di quelli che accusavano la donna.
Tutto ciò lo potete capire dalle parole di Gesù:
«E siccome continuavano a interrogarlo, egli, rizzatosi, disse loro: Chi di voi è senza peccato, scagli il primo la pietra contro di lei. E chinatosi di nuovo, scriveva in terra. Ed essi, udito ciò, e ripresi dalla loro coscienza, si misero ad uscire ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. E Gesù, rizzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: Donna, dove sono que' tuoi accusatori? Nessuno t'ha condannata? Ed ella rispose: Nessuno, Signore. E Gesù le disse: Neppure io ti condanno; VA' E NON PECCAR PIU'.» (Giovanni 8:7-11)
Dunque, è la CONDANNA A MORTE che Gesù non ha messo in pratica per la sua misericordia; Egli non ha omesso di giudicare la donna come adultera, come taluni vogliono fare intendere ai fratelli, per turare loro la bocca quando vedono qualcuno peccare, infatti Gesù dicendole “VA' E NON PECCARE PIU'” ha dimostrato che le accuse fattele erano vere, lei era PECCATRICE come l’accusarono di essere, non era per niente innocente secondo la legge di Mosè; quindi, secondo tale LEGGE ERA GIUSTO CHE LEI FOSSE MESSA A MORTE, ma Gesù le ha voluto dare un’altra possibilità, perché Egli è misericordioso.
In quel passo, dunque, vediamo manifestarsi sia la MISERICORDIA DI GESU', che la SUA GIUSTIZIA, perché Egli non ha ritenuto la COLPEVOLE PER INNOCENTE. La differenza tra i molti di oggi e Gesù è il fatto che gli uomini vogliono forzatamente far passare quella donna come se Gesù l’avesse dichiarata innocente, quando in realtà non è andata assolutamente così. Gesù non ha dato luogo alla sentenza della condanna, ma l’ha giudicata peccatrice.
Cari nel Signore, ricordatevi anche di queste parole:
«E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; anzi, piuttosto riprendetele» (Efesini 5:11)
Gesù anche se ha spiegato verso quella donna la sua misericordia, pure l’ha RIPRESA essendo una donna adultera, ESORTANDOLA a non peccare più.
Per concludere, fratelli nel Signore, sappiate che non dovete prendere quelle parole di Gesù per giustificare il vostro peccato, perché ANCHE A VOI che vivete nel peccato, il Signore Gesù Cristo vi dice: "VA' E NON PECCARE PIU' "!
Per coloro che vivono nel hanno peccato si presentano davanti a loro due scenari possibili per la loro vita futura, che li possiamo leggere dalle parole di Gesù rivolte al paralitico di Betesda, il quale fu guarito da Gesù e dopo gli disse queste parole:
«Di poi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: Ecco, tu sei guarito; NON PECCAR PIU', CHE NON T'ACCADA DI PEGGIO» (Giovanni 5:14)
Quindi, intendiamo che, per il suo peccato divenne paralitico, ma Gesù nella sua MISERICORDIA lo ha guarito, e nella stessa maniera come disse alla donna ADULTERA, anche al paralitico guarito Gesù gli disse di NON PECCARE PIU'; ma a questi Egli aggiunge anche le parole: "che non t'accada di peggio"; ciò significa che se il paralitico dopo che fu guarito avesse continuato a PECCARE, gli sarebbe ACCADUTO DI PEGGIO di quello che gli era già successo.
Cari nel Signore, è bene confidare nella misericordia di Gesù, perché Egli è veramente misericordioso, ma non bisogna mai dimenticare che Egli è anche Giusto, quindi di fronte al peccato bisogna sempre avere a mente queste due cose: “la misericordia di Dio e la sua giustizia”, perché l’una non esclude l’altra, anzi, si completano a vicenda in modo armonioso e perfetto, come solo il Signore sa fare.
Pertanto, esaminate tutte le cose da voi stessi, emendate le vostre vie dal peccato, ed Egli vi riempirà di GRANDI BENEDIZIONI E DI MISERICORDIA e non ci sarà bisogno che EGLI RICORRA AI SUOI GIUDIZI DI GIUSTIZIA.
Nessuno vi seduca con vani ragionamenti.
Giuseppe Piredda