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Messia deriva dall'ebraico Mashiach , che significa 'unto', la cui equivalente parola greca è Christos tradotto in italiano con Cristo. Quando dunque si afferma che Gesù di Nazareth è il Messia o il Cristo si afferma che egli è l'Unto. Ma unto da chi e con che cosa? Unto da Dio di Spirito Santo, difatti quando l'apostolo Pietro predicò a casa di Cornelio disse che Dio unse Gesù di Nazareth di Spirito Santo e di potenza (cfr. Atti 10:38). Gesù stesso disse di essere stato unto da Dio quando a Nazareth, alzatosi per leggere ed essendogli stato dato il libro del profeta Isaia, lesse queste parole: "Lo Spirito del Signore è sopra me; per questo egli mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato a bandir liberazione a' prigionieri, ed ai ciechi ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, e a predicare l'anno accettevole del Signore" (Luca 4:18-19).
Ma quando fu unto Gesù? Egli fu unto al suo battesimo in acqua secondo che è scritto: "Or avvenne che come tutto il popolo si faceva battezzare, essendo anche Gesù stato battezzato, mentre stava pregando, s'aprì il cielo, e lo Spirito Santo scese su lui in forma corporea a guisa di colomba; e venne una voce dal cielo: Tu sei il mio diletto Figliuolo; in te mi sono compiaciuto" (Luca 3:21-22). In quel momento in cui lo Spirito scese e si fermò sopra di lui, si adempì quello che era stato detto nei Salmi: "Il tuo trono, o Dio, è per ogni eternità; lo scettro del tuo regno è uno scettro di dirittura. Tu ami la giustizia e odii l'empietà. Perciò Iddio, l'Iddio tuo, ti ha unto d'olio di letizia a preferenza de' tuoi colleghi" (Sal. 45:6-7), e nei profeti: "Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto in cui si compiace l'anima mia; io ho messo il mio spirito su lui, egli insegnerà la giustizia alle nazioni" (Is. 42:1).
Il Messia però, oltre che essere personalmente unto da Dio di Spirito Santo doveva morire per i peccatori per espiare le loro iniquità: lo aveva predetto Dio tramite il profeta Isaia in questi termini: "Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione. Noi tutti eravamo erranti come pecore, ognun di noi seguiva la sua propria via; e l'Eterno ha fatto cader su lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato, umiliò se stesso, e non aperse la bocca. Come l'agnello menato allo scannatoio, come la pecora muta dinanzi a chi la tosa, egli non aperse la bocca. Dall'oppressione e dal giudizio fu portato via; e fra quelli della sua generazione chi rifletté ch'egli era strappato dalla terra de' viventi e colpito a motivo delle trasgressioni del mio popolo? Gli avevano assegnata la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato col ricco, perché non aveva commesso violenze né v'era stata frode nella sua bocca. Ma piacque all'Eterno di fiaccarlo coi patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrifizio per la colpa, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e l'opera dell'Eterno prospererà nelle sue mani. Egli vedrà il frutto del tormento dell'anima sua, e ne sarà saziato; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, e si caricherà egli stesso delle loro iniquità" (Is. 53:5-12). E non solo, ma egli doveva anche risorgere dai morti perché sarebbe stato impossibile che egli fosse ritenuto dalla morte infatti Davide parlando del Messia ebbe a dire: "Perciò s'è rallegrato il cuor mio, e ha giubilato la mia lingua, e anche la mia carne riposerà in isperanza; poiché tu non lascerai l'anima mia nell'Ades, e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione" (Atti 2:26-27). Ed anche queste cose si sono adempiute in Gesù di Nazareth difatti Egli morì trafitto sulla croce carico delle nostre iniquità, fu seppellito e risuscitò dai morti il terzo giorno.
Noi predichiamo dunque con ogni franchezza che Gesù di Nazareth è il Messia promesso anticamente da Dio tramite i profeti, e che chi crede in lui, dato che Lui sparse il suo sangue per la remissione dei nostri peccati, riceve per mezzo della fede la remissione di tutti i suoi peccati.
Chiunque tu sia dunque, Giudeo o Gentile, ricco o povero, savio o ignorante, io ti esorto a pentirti dei tuoi misfatti e a credere che Gesù è il Messia di Dio. A chi invece ha già creduto che Gesù è il Messia dico di conservare fino alla fine la fede in lui.
Chi nega che Gesù è il Messia (o il Cristo) mente contro la verità ed è un anticristo secondo che è scritto: "Chi è il mendace se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Esso è l'anticristo, che nega il Padre e il Figliuolo" (1 Giov. 2:22). Chi invece crede e dice che Gesù è il Messia professa la verità ed è nato da Dio secondo che è scritto: "Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio" (1 Giov. 5:1).
Gli Ebrei che hanno creduto in Gesù lo chiamano in lingua ebraica Y'shua Ha-Mashiach (pronuncia 'iesciùa a mascìa') che significa 'Gesù il Messia'.
A Gesù, il Messia promesso, sia la gloria ora e in eterno. Amen.
Butindaro Giacinto