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Sì, è vero perché lui stesso lo ha affermato in svariate maniere. Ti cito alcune sue parole: "Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! Nella casa del Padre mio ci son molte dimore; se no, ve l'avrei detto; io vo a prepararvi un luogo; e quando sarò andato e v'avrò preparato un luogo, tornerò e v'accoglierò presso di me, affinché dove son io, siate anche voi" (Giov. 14:1-3); "Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figliuol dell'uomo si vergognerà di lui quando sarà venuto nella gloria del Padre suo coi santi angeli" (Mar. 8:38); "E come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figliuol dell'uomo. Infatti, come ne' giorni innanzi al diluvio si mangiava e si beveva, si prendea moglie e s'andava a marito, sino al giorno che Noè entrò nell'arca, e di nulla si avvide la gente, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figliuol dell'uomo. Allora due saranno nel campo; l'uno sarà preso e l'altro lasciato; due donne macineranno al mulino: l'una sarà presa e l'altra lasciata. Vegliate, dunque, perché non sapete in qual giorno il vostro Signore sia per venire. Ma sappiate questo, che se il padron di casa sapesse a qual vigilia il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe forzar la sua casa. Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figliuol dell'uomo verrà" (Matt. 24:37-44); "Or subito dopo l'afflizione di que' giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de' cieli saranno scrollate. E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell'uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell'uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria" (Matt. 24:29-30).
Questo suo futuro ritorno dal cielo lo confermarono gli angeli che apparvero ai suoi discepoli quando Gesù fu tolto dinnanzi agli occhi loro ed assunto in cielo: quegli angeli dissero loro: "Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato tolto da voi ed assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l'avete veduto andare in cielo" (Atti 1:11).
Anche gli apostoli del Signore Gesù confermarono che Gesù un giorno ritornerà dal cielo.
Paolo per esempio dice ai Filippesi: "Quanto a noi, la nostra cittadinanza è ne' cieli, d'onde anche aspettiamo come Salvatore il Signor Gesù Cristo, il quale trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, in virtù della potenza per la quale egli può anche sottoporsi ogni cosa" (Fil. 3:20-21), ai Tessalonicesi: "Poiché è cosa giusta presso Dio il rendere a quelli che vi affliggono, afflizione; e a voi che siete afflitti, requie con noi, quando il Signor Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Iddio, e di coloro che non ubbidiscono al Vangelo del nostro Signor Gesù. I quali saranno puniti di eterna distruzione, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza, quando verrà per essere in quel giorno glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto, e in voi pure, poiché avete creduto alla nostra testimonianza dinanzi a voi" (2 Tess. 1:6-10) ed anche: "Or, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse imminente. Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo ch'egli è Dio. Non vi ricordate che quand'ero ancora presso di voi io vi dicevo queste cose? E ora voi sapete quel che lo ritiene ond'egli sia manifestato a suo tempo. Poiché il mistero dell'empietà è già all'opra: soltanto v'è chi ora lo ritiene e lo riterrà finché sia tolto di mezzo. E allora sarà manifestato l'empio, che il Signor Gesù distruggerà col soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta" (2 Tess. 2:1-8); e a Timoteo: "Io t'ingiungo d'osservare il comandamento divino da uomo immacolato, irreprensibile, fino all'apparizione del nostro Signor Gesù Cristo, la quale sarà a suo tempo manifestata dal beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signor dei signori" (1 Tim. 6:14-15).
Pietro dice: "Diletti, non vi stupite della fornace accesa in mezzo a voi per provarvi, quasiché vi avvenisse qualcosa di strano. Anzi, in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevene, affinché anche alla rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi giubilando" (1 Piet. 4:12-13) ed anche: "E quando sarà apparito il sommo Pastore, otterrete la corona della gloria che non appassisce" (1 Piet. 5:4).
Giacomo dice: "Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Ecco, l'agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell'ultima stagione. Siate anche voi pazienti; rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina" (Giac. 5:7-8).
Lo scrittore agli Ebrei dice: "E come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l'aspettano per la loro salvezza" (Ebr. 9:27-28).
Giovanni dice: "Ed ora, figliuoletti, dimorate in lui, affinché, quando egli apparirà, abbiam confidanza e alla sua venuta non abbiam da ritrarci da lui, coperti di vergogna" (1 Giov. 2:28) e sempre Giovanni descrive così il ritorno glorioso di Cristo dal cielo, descrizione che fa perché la antivide in visione: "Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; e colui che lo cavalcava si chiama il Fedele e il Verace; ed egli giudica e guerreggia con giustizia. E i suoi occhi erano una fiamma di fuoco, e sul suo capo v'eran molti diademi; e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. Era vestito d'una veste tinta di sangue, e il suo nome è: la Parola di Dio. Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed eran vestiti di lino fino bianco e puro. E dalla bocca gli usciva una spada affilata per percuoter con essa le nazioni; ed egli le reggerà con una verga di ferro, e calcherà il tino del vino dell'ardente ira dell'Onnipotente Iddio. E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE, SIGNOR DEI SIGNORI." (Apoc. 19:11-16)
Come puoi quindi vedere, il ritorno di Gesù Cristo dal cielo (chiamato anche ‘venuta', ‘apparizione', e ‘rivelazione della sua gloria') è un evento futuro predetto in maniera molto chiara dalla Parola di Dio, e sappi che esso si verificherà a suo tempo. Come a suo tempo si adempì la prima venuta del Messia predetta anch'essa dalla Scrittura (le Scritture profetiche, in altre parole gli scritti sacri dell'Antico Testamento); per certo si adempirà pure questa sua seconda venuta che per altro non è stata predetta solo da Gesù Cristo e dagli apostoli, ma persino dagli stessi profeti sotto l'antico patto, infatti il profeta Isaia ebbe a dire: "Poiché ecco, l'Eterno verrà nel fuoco, e i suoi carri saranno come l'uragano per dare la retribuzione della sua ira con furore, per eseguire le sue minacce con fiamme di fuoco. Poiché l'Eterno eserciterà il suo giudizio col fuoco e colla sua spada, contro ogni carne; e gli uccisi dall'Eterno saranno molti" (Is. 66:15-16) e il profeta Zaccaria: "Ecco, viene un giorno dell'Eterno, in cui le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te. Io adunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme, e la città sarà presa, le case saranno saccheggiate, e le donne violate; la metà della città andrà in cattività, ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città. Poi l'Eterno si farà innanzi e combatterà contro quelle nazioni, com'egli combatté, le tante volte, il dì della battaglia. I suoi piedi si poseranno in quel giorno sul monte degli Ulivi ch'è dirimpetto a Gerusalemme a levante, e il monte degli Ulivi si spaccherà per il mezzo, da levante a ponente, sì da formare una gran valle, e metà del monte si ritirerà verso settentrione, e l'altra metà verso mezzogiorno. E voi fuggirete per la valle de' miei monti, poiché la valle de' monti s'estenderà fino ad Atsal; fuggirete, come fuggiste davanti al terremoto ai giorni di Uzzia, re di Giuda; e l'Eterno, il mio Dio, verrà, e tutti i suoi santi con lui" (Zacc. 14:1-5).
E chi ama il Signore Gesù dica: "Sì, vieni Signore Gesù".
Significa che quel giorno per coloro che camminano nelle tenebre, cioè per i figli di questo secolo, verrà all'improvviso, e non scamperanno affatto. Ho detto per coloro che camminano nelle tenebre, perché i figliuoli della luce, cioè i figli di Dio, non saranno colti da quel giorno come da un ladro nella notte. I figliuoli della luce infatti vegliano e pregano nell'attesa di quel giorno, lo aspettano con pazienza perché sanno che Gesù Cristo ne ha parlato, anche se Egli non ha detto né il giorno e neppure l'ora del suo ritorno. Gesù però ha detto quali sono le cose che precederanno quel giorno, per cui i credenti sono nettamente avvantaggiati nei confronti degli increduli perché sanno le cose che devono succedere prima di quel giorno. Da qui l'esortazione di Gesù: "Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina" (Luca 21:28), e: "Così anche voi quando vedrete avvenir queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino" (Luca 21:31).
E' ovvio che se un credente smette di vegliare e di pregare, anche su lui il giorno del Signore verrà a guisa di ladro perché anche lui si ritroverà a camminare nelle tenebre come tutti gli altri, cioè a dormire come gli altri. Ecco perché Paolo ci dice: "Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, sì che quel giorno abbia a cogliervi a guisa di ladro; poiché voi tutti siete figliuoli di luce e figliuoli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre; non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobrî. Poiché quelli che dormono, dormono di notte; e quelli che s'inebriano, s'inebriano di notte; ma noi, che siamo del giorno, siamo sobrî, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore, e preso per elmo la speranza della salvezza. Poiché Iddio non ci ha destinati ad ira, ma ad ottener salvezza per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo, il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui" (1 Tess. 5:4-10).
Vegliamo dunque e siamo sobri, non diamoci a gozzoviglie, a ubriachezze, a lascivie e alla lussuria, e non lasciamoci aggravare dalle ansiose sollecitudini di questa vita, affinché quel giorno non ci venga addosso all'improvviso come un ladro nella notte. Noi sappiamo che il Signore verrà e che questa sua venuta è vicina, il fatto di non sapere né il giorno e neppure l'ora non ci preoccupa ma ci spinge a vegliare e a pregare per essere trovati pronti dal nostro Padrone quando egli tornerà dal cielo.
No, non è giusto perché il termine ‘imminente' significa ‘che sta per accadere', ‘che è sul punto di verificarsi'; quindi l'accadimento è una questione di giorni. Per esempio se diciamo che la pubblicazione di un libro è imminente intendiamo dire ‘fra pochissimo tempo il libro sarà pubblicato'; se diciamo che l'approvazione di una certa legge è imminente intendiamo dire che nello spazio di poche ore o pochi giorni quella legge sarà approvata; se diciamo che la nascita di un bambino è imminente intendiamo dire che quel bambino fra poche ore o pochi giorni uscirà dal seno della madre e vedrà la luce. Dire quindi che la venuta del Signore è imminente è sbagliato perché prima di quel giorno si deve verificare l'apostasia e deve manifestarsi l'uomo del peccato. L'apostasia in una certa misura si sta verificando ma andrà aumentando man mano che il giorno del Signore si avvicinerà, mentre l'uomo del peccato o l'anticristo ancora non è apparso. Questo lo dico basandomi su queste chiare ed inequivocabili parole dell'apostolo Paolo che mise in guardia i santi di Tessalonica proprio dall'errore di credere che la venuta del Signore fosse imminente. Ascolta le sue parole: "Or, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse imminente. Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo ch'egli è Dio. Non vi ricordate che quand'ero ancora presso di voi io vi dicevo queste cose? E ora voi sapete quel che lo ritiene ond'egli sia manifestato a suo tempo. Poiché il mistero dell'empietà è già all'opra: soltanto v'è chi ora lo ritiene e lo riterrà finché sia tolto di mezzo. E allora sarà manifestato l'empio, che il Signor Gesù distruggerà col soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta. La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigî bugiardi; e con ogni sorta d'inganno d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amor della verità per esser salvati" (2 Tess. 2:1-10).
Le cose sono chiare, molto chiare, ci dobbiamo guardare da coloro che vogliono farci passare la venuta del Signore e il nostro adunamento con lui come cose imminenti perché quel giorno non verrà se non dopo che sarà venuta l'apostasia e manifestato l'uomo del peccato.
Colgo l'occasione anche per dire questo; quei pastori che insegnano che il ritorno del Signore è imminente in molti casi per ritorno del Signore intendono la prima fase di questo ritorno che loro chiamano il ritorno del Signore per i credenti (o rapimento), che distinguono dalla seconda fase che consiste invece nel ritorno del Signore con i credenti e che avverrà sette anni (o per altri dopo tre anni e mezzo) dopo il rapimento, e quindi dopo che sarà manifestato l'anticristo che per loro apparirà dopo il rapimento (per cui i credenti quando verrà l'anticristo non saranno più sulla terra). Quindi loro quando dicono che il ritorno del Signore è imminente vogliono dire che il rapimento è imminente ossia che può verificarsi anche in questa notte. Li si sente spesso dire infatti: ‘Il Signore potrebbe tornare anche in questa notte!'. Ovviamente questa suddivisione in due fasi del ritorno del Signore è arbitraria perché come abbiamo visto Paolo in riferimento alla venuta del Signore e al nostro adunamento con lui parla di "quel giorno" per cui si tratta di un unico giorno e non di due giorni in cui avverranno prima il rapimento e poi il ritorno del Signore con i suoi eletti. Quindi il definire ‘imminente' il ritorno del Signore scaturisce da questa strana suddivisione in due fasi della venuta del Signore.
Considero il definire ‘imminente' il ritorno del Signore un errore che noi dobbiamo evitare per non illudere noi stessi e per non illudere altri. Gli apostoli non si espressero mai in questi termini; usiamo soltanto espressioni bibliche quando parliamo del ritorno del Signore (e non solo quando parliamo del ritorno del Signore). Per altro, questi pastori commettono un altro errore oltre quello di dire ai credenti che la venuta del Signore è imminente ed è quello di dire che i credenti che non parteciperanno a questo imminente rapimento (perché evidentemente non pronti e quindi perché ribelli) anche dopo di esso avranno la possibilità di essere salvati lo stesso anche se sulla terra ci sarà l'anticristo in questo periodo post-rapimento. Non si capisce quindi a cosa serva esortare i credenti a prepararsi a questo imminente rapimento quando poi anche coloro che si getteranno alle spalle la Parola di Dio avranno un'altra opportunità per andare con il Signore! Sarebbe come dire ai peccatori di ravvedersi e credere nel Signore subito perché se morissero all'improvviso nei loro peccati andrebbero all'inferno; e poi insegnare che se essi muoiono nei loro peccati avranno nell'aldilà un'altra opportunità per essere salvati!! Giudica da te stesso quello che dico.
Molti insegnano che la venuta di Gesù Cristo sarà suddivisa in due fasi, la prima per i credenti (rapimento) e la seconda con i credenti alla fine dei sette anni della grande tribolazione: condividi questo insegnamento?
No, non condivido questo insegnamento perché leggendo le Scritture si evince che la venuta di Cristo per i credenti e la venuta di Cristo con i credenti avverranno in uno stesso giorno, e non a distanza di 7 anni, o tre anni e mezzo come dicono altri. In altre parole, Gesù Cristo quando in quel giorno apparirà dal cielo, o come dice in un altro passo, scenderà dal cielo, con potente grido e con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, risusciterà i morti in Cristo, poi muterà i santi che saranno ancora vivi, e tutti andremo ad incontrare il Signore nell'aria. Poi in quello stesso giorno Cristo combatterà contro gli eserciti della terra che si aduneranno contro di lui, li vincerà sterminandoli, e poi inizierà il millennio in cui Cristo regnerà con i suoi santi sulla terra per mille anni. Ovviamente il ritorno di Cristo avverrà dopo che sarà manifestato l'anticristo perché quest'ultimo sarà distrutto con il soffio della bocca di Gesù e annientato con l'apparizione della sua venuta.
Le parole della Bibbia che più di tutte mi hanno persuaso che il ritorno del Signore (che comprende la sua apparizione, la resurrezione dei giusti e il mutamento dei santi viventi) non è suddiviso in due fasi separate tra esse da sette anni sono le seguenti: "Or, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse imminente. Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo ch'egli è Dio. Non vi ricordate che quand'ero ancora presso di voi io vi dicevo queste cose? E ora voi sapete quel che lo ritiene ond'egli sia manifestato a suo tempo. Poiché il mistero dell'empietà è già all'opra: soltanto v'è chi ora lo ritiene e lo riterrà finché sia tolto di mezzo. E allora sarà manifestato l'empio, che il Signor Gesù distruggerà col soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta" (2 Tess. 2:1-8).
Come puoi vedere, Paolo quando parla ai Tessalonicesi di QUEL GIORNO (2:3) si riferisce alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui (2:1). Non solo, egli colloca pure QUEL GIORNO dopo che sarà manifestato l'anticristo infatti dice che il Signore Gesù lo distruggerà e annienterà.
Egli tornerà dopo; questo lo deduciamo dalle seguenti parole di Paolo ai Tessalonicesi: "Or, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse imminente. Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo ch'egli è Dio. Non vi ricordate che quand'ero ancora presso di voi io vi dicevo queste cose? E ora voi sapete quel che lo ritiene ond'egli sia manifestato a suo tempo. Poiché il mistero dell'empietà è già all'opra: soltanto v'è chi ora lo ritiene e lo riterrà finché sia tolto di mezzo. E allora sarà manifestato l'empio, che il Signor Gesù distruggerà col soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta" (2 Tess. 2:1-8).
Vorrei che notaste innanzi tutto come l'apostolo Paolo chiami la venuta del Signore e il nostro adunamento con lui, 'quel giorno' che deve venire dopo che sarà manifestata sia l'apostasia che l'uomo del peccato; e poi come egli dica che l'uomo del peccato sarà distrutto dall'apparizione della venuta del Signore. E' evidente quindi che sia la resurrezione dei morti in Cristo che il mutamento di coloro che saranno trovati viventi al ritorno del Signore - eventi questi che precederanno sia pur di pochissimo il nostro adunamento con il Signore - sono cose che avverranno dopo che sarà manifestato l'anticristo.
Il fatto che Gesù, in relazione alla sua seconda venuta, abbia detto che quanto a quel giorno e quell'ora nessuno li sa, significa che invece per ciò che concerne il mese o l'anno o il secolo qualcuno li sa?
Evidentemente no, è sottinteso infatti in quella sua espressione che anche per ciò che concerne il mese o l'anno o il secolo in cui avverrà il suo ritorno NESSUNO LI SA. E poi, rifletti, se ciò non fosse sottinteso non si capirebbe proprio perché Gesù abbia ripetuto più volte di vegliare, di stare attenti (cfr. Mar. 13:33;35,37), e prima di essere assunto in cielo abbia detto espressamente ai suoi discepoli: "Non sta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riserbato alla sua propria autorità" (Atti 1:7). Come non si capirebbe affatto perché Paolo parlando del ritorno del Signore ai santi di Tessalonica gli abbia detto: "Or quanto ai tempi ed ai momenti, fratelli, non avete bisogno che vi se ne scriva; perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte" (1 Tess. 5:1-2).
Dunque, quanto alla data del ritorno del Signore NESSUNO SA sia l'ora, che il giorno, che il mese, che l'anno, che il secolo. Nessuno vi inganni con vani ragionamenti.
Butindaro Giacinto