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Introduzione
A. Mannucci ha scritto su ‘Il Testimonio', organo ufficiale dell'opera evangelica battista d'Italia: ‘Il matrimonio era a quei tempi un cardine sociale, un'istituzione, e l'amore spesso nasceva tra due coniugi dopo il matrimonio ed un rapporto prematrimoniale conduceva o all'unione legale o alla condanna, ma questo non per ragioni morali, ma esclusivamente sociali e di costume. Nella realtà storica odierna è perciò assurdo parlare di esclusività dell'amore sessuale nell'ambito del matrimonio, assurdo perchè troppi fattori condizionano oggi i giovani e li limitano nelle possibilità di farsi troppo presto una famiglia. Ma la Bibbia ci parla di amore, di rispetto e di comprensione reciproca, di un'acquisita maturità come coppia preparata a compiere delle scelte. Scelte che possono essere rifiuto del rapporto prematrimoniale, o libera accettazione di esso nella piena consapevolezza del donarsi come esseri integrantesi a vicenda, sia spiritualmente che fisicamente'. ( Il Testimonio , n° 12, Roma 1980, pag. 8-9) In sostanza i rapporti matrimoniali tra due giovani fidanzati sono da costui consentiti prima del matrimonio. E si tenga presente che come lui molti in ambito Evangelico insegnano la stessa cosa. Questo insegnamento è falso e lo dimostriamo subito con la Scrittura.
Confutazione
Dio nel principio creò l'uomo e la donna e disse: “L'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne” (Genesi 2:24). Egli non disse che si sarebbe unito alla sua fidanzata e in base a quel rapporto sarebbero diventati marito e moglie, ma che si sarebbe unito alla sua moglie e assieme a lei sarebbe diventato una sola carne. Questo significa che l'uomo si deve unire carnalmente alla donna promessagli in sposa solo quando questa è dichiarata sua moglie. E quando lo è dichiarata? Quando l'autorità stabilita da Dio dichiara lui e la sua fidanzata sposati. Prima di quella dichiarazione i due sono fidanzati ma non sposati, lui è il fidanzato e lei la sua fidanzata, e basta; il vincolo matrimoniale ancora non c'è ma si deve creare. La donna non è ancora sua moglie e quindi lui non ha il diritto di accostarsi a lei. Se lo fa commette peccato.
E che le cose non possono essere come dicono i sostenitori del rapporto prematrimoniale, cioè che il rapporto sessuale sia lecito e che è assurdo parlarne solo in ambito matrimoniale, è confermato dalla testimonianza della coscienza. E' un fatto molto importante questo, perchè in base a quello che dice la Scrittura la coscienza riprende ed accusa l'uomo solo quando questi commette il male e mai quando egli commette il bene. Questa riprensione è anche chiamata rimorso di coscienza. Davide per esempio dopo che fece il censimento d'Israele “provò un rimorso al cuore, e disse all'Eterno: “Io ho gravemente peccato in questo che ho fatto; ma ora, o Eterno, perdona l'iniquità del tuo servo, poichè io ho agito con grande stoltezza” (2 Samuele 24:10). E questo avvenne nell'intimo di un uomo di Dio che conosceva la legge di Mosè. Ma il rimorso del cuore si verifica anche in chi pecca senza avere la conoscenza della legge infatti l'apostolo Paolo parlando dei Gentili che non hanno legge dice che “i loro pensieri si accusano od anche si scusano a vicenda” (Romani 2:15). Cosicché quando un uomo che vive in mezzo alla giungla che non conosce la legge commette un delitto comprende da sè di avere agito male per la testimonianza della sua coscienza. Veniamo ora al rapporto prematrimoniale da tanti stoltamente difeso per le ragioni più assurde. Domandiamoci: se fosse lecito, come mai quelli che lo fanno provano nel loro intimo senso di colpa, vergogna, e paura dopo averlo compiuto? Se fosse lecito come mai se la donna rimane incinta c'è quel forte senso di imbarazzo e di vergogna e di paura che spinge i due ad affrettare il matrimonio al più presto affinché nessuno scopra l'accaduto? Perchè cercare di affrettare il matrimonio se il rapporto sessuale avuto fosse stato del tutto normale perchè fatto nell'amore reciproco e ‘nella piena consapevolezza del pieno donarsi'? La ragione è quella vista sopra: la loro coscienza li accusa; essi sanno nel loro intimo di avere compiuto qualcosa che la legge di Dio non ammette prima del matrimonio ma ammette solo dopo il matrimonio. Avviene loro in un certo senso quello che avvenne ad Adamo ed Eva dopo che mangiarono il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male; che presi dalla paura di Dio si nascosero dalla presenza dell'Eterno. La stessa cosa non avviene invece quando il rapporto avviene in ambito matrimoniale; non c'è nessun senso di colpa che perseguita i due e questo perché davanti a Dio essi non commettono alcun peccato. Sono tranquilli, e l'uomo non teme che sua moglie rimanga incinta per paura dei genitori di lei o per altre ragioni, e se ella rimane incinta non si preoccupa cercando di nascondere il fatto anzi comincia a diffondere la lieta notizia. Tutto questo, lo ribadisco, non può avvenire in una coppia che ancora non è sposata anche se i due si sono promessi in matrimonio.
Il discorso quindi che fanno questi Evangelici sulla liceità del rapporto prematrimoniale è vano di fronte alla testimonianza della Parola di Dio e di quella della coscienza dell'uomo. Non importa quanto parlino, quanto discutano a favore del rapporto prematrimoniale, i loro discorsi non riusciranno mai ad annullare la Scrittura e a cambiare la testimonianza della coscienza di coloro che lo commettono perchè essa inesorabilmente continuerà a flagellarli senza pietà. Continuerà a dirgli: ‘Hai fatto male, hai fatto male' e mai gli dirà: ‘Hai fatto bene'. Quello che succede ai sodomiti, ai ladri, agli adulteri, agli ubriachi, agli omicidi, continuerà a succedere anche a coloro che hanno rapporti con le loro fidanzate cioè anche ai fornicatori. Sì, così li chiama la Scrittura dicendo che essi non erediteranno il regno di Dio e che saranno un giorno giudicati da Dio.
Il discorso sulla liceità del rapporto prematrimoniale è un attacco sfrontato contro un principio sano esposto dalla Scrittura che è quello di arrivare al matrimonio vergini sia per l'uomo che la donna. Infatti questo loro discorso tende a fare passare per irrilevante, per qualcosa di sorpassato l'arrivare vergini al matrimonio, cosa che la Scrittura definisce una cosa buona e giusta. Citeremo alcuni passi della Scrittura per fare capire come per Dio l'arrivare vergini al matrimonio sia una cosa importante.
Nella legge è scritto che nel caso un uomo sposa una donna e va a vivere con lei e dopo la prende in odio e l'accusa di non averla trovata vergine quando si è accostata a lei i genitori della donna “prenderanno i segni della verginità della giovane e li produrranno dinnanzi agli anziani della città, alla porta; e il padre della giovane dirà agli anziani: ‘Io ho dato la mia figliuola per moglie a quest'uomo; egli l'ha presa in odio, ed ecco che l'accusa di cose infami, dicendo: Non ho trovata vergine la tua figliuola; or ecco qua i segni della verginità della mia figliuola'. E spiegheranno il lenzuolo davanti agli anziani della città” (Deuteronomio 22:15-17). Dopo di ché gli anziani lo castigheranno facendogli pagare una multa di cento sicli d'argento che daranno al padre della giovane. Quella donna rimarrà sua moglie ed egli non la potrà mandare via per tutta la vita. Nel caso invece le cose stessero come dice suo marito allora la giovane che non è stata trovata vergine sarà fatta uscire “all'ingresso della casa di suo padre, e le gente della sua città la lapiderà, sì ch'ella muoia, perchè ha commesso un atto infame in Israele, prostituendosi in casa di suo padre. Così torrai via il male di mezzo a te” (Deuteronomio 22:21). Notate la severità della pena con cui doveva essere punita una donna che si sposava non vergine, secondo la legge di Mosè.
Sempre nella legge è scritto questo: “Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, e l'afferra, e si giace con lei, e sono sorpresi, l'uomo che s'è giaciuto con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d'argento, ed ella sarà sua moglie, perchè l'ha disonorata, e non potrà mandarla via per tutto il tempo della sua vita” (Deuteronomio 22:28-29). Si noti in questo caso che l'uomo per questo atto, cioè per essersi giaciuto con una vergine non fidanzata viene punito con un ammenda, quindi ha commesso una colpa. Qual'è questa colpa? Avere disonorato una vergine. Da ciò si deduce che quand'anche un uomo si accostasse alla sua fidanzata che ancora non è sua moglie commetterebbe un male, cioè la disonorerebbe. In altre parole le toglierebbe un onore. La verginità quindi per una donna è un onore, un qualcosa di prezioso di cui viene privata (nel caso l'uomo le faccia violenza) o si priva (nel caso ella lo faccia di sua volontà) prima del tempo se ella si unisce carnalmente ad un uomo che non è suo marito. La punizione però secondo la legge variava a secondo che la fanciulla fosse fidanzata o meno ad un uomo e a secondo dove avveniva il fatto. Per esempio l'uomo che si giaceva con una vergine fidanzata in città doveva essere messo a morte assieme alla fanciulla (questa perchè non aveva gridato); mentre se questo avveniva in campagna allora doveva essere messo a morte solo l'uomo perchè la fanciulla aveva gridato ma non c'era nessuno per soccorrerla. In tutti questi casi comunque una cosa emerge: la donna vergine viene punita con la morte quando la sua colpa è degna di morte, e viene difesa quando è giusto che sia difesa.
Considerando questi passi della legge si capisce come la donna deve essere gelosa della sua verginità perchè per lei è un onore, un tesoro di gran valore e che deve studiarsi di conservare fino al tempo in cui le sarà lecito privarsene, cioè quando si sarà maritata. E naturalmente l'uomo che ama veramente la sua fidanzata si guarda bene dal toglierle questo onore prima del tempo. Ribadiamo quindi che uomo e donna hanno il diritto di giacere assieme solo quando sono marito e moglie e non prima.
Abbiamo nella Scrittura un esempio di una coppia che è arrivata al matrimonio pura; è quello di Giuseppe e Maria. Matteo dice che Maria era stata promessa sposa a Giuseppe e che prima che fossero venuti a stare insieme si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo. Ella non aveva conosciuto uomo perchè era vergine. Ma Giuseppe, che era un uomo giusto, accortosi che Maria era incinta, si propose di lasciarla di nascosto, ma mentre aveva queste cose in animo gli apparve un angelo del Signore che gli disse di non preoccuparsi di prendere Maria come sua moglie perchè ciò che era nel suo seno era generato dallo Spirito Santo. E Giuseppe ubbidì; si prese per moglie Maria. E non solo la prese per moglie, ma anche si astenne da ogni rapporto carnale con lei fino a che non ebbe partorito Gesù. Infatti è scritto che egli “non la conobbe finch'ella non ebbe partorito il suo figlio primogenito” (Matteo 1:25). Considerate: lui che aveva il diritto di conoscerla dopo averla sposata si astenne dal fare ciò fino a che non avesse partorito Gesù. Quindi questo uomo che la Scrittura dichiara giusto si astenne dal conoscere Maria sia prima di prenderla come moglie e sia per un certo tempo dopo il matrimonio per la ragione che noi sappiamo: affinché si adempissero le parole del profeta Isaia che la vergine avrebbe partorito un figlio.
Concludo dicendo questo: fratelli che ancora non siete sposati, nessuno di questi cosiddetti dottori vi seduca. Essi non cercano il vostro bene ma il vostro male perchè vi vorrebbero indurre a battere sentieri tortuosi dove non c'è né pace e né gioia. Siate temperati, pazienti; il Signore prende piacere in coloro che dimostrano di sapere aspettare il tempo opportuno per compiere questo importante atto naturale. Che Dio vi renda fermi e incrollabili.
Butindaro Giacinto