Lettera aperta al pastore Antonio Rozzini, della chiesa evangelica
della pentecoste (A.D.I.) di Bergamo
Premessa
Scusami, fratello, se ti distolgo per un
po' di tempo dalle tue molteplici attività importanti, dalle
tue buone opere a cui Dio ti ha chiamato, ma voglio lo stesso presentarti
le mie domande e le mie rimostranze, a riguardo del permettere alle
donne d'insegnare nella tua comunità,
lanciando nel contempo un chiaro segnale a tutti i membri della tua
ed anche di tutte le altre chiese delle “Assemblee di Dio in Italia”,
che un cambiamento radicale sta per essere introdotto, mi riferisco
al permettere alla donna di assumere l'ufficio di vescovo ed il ministerio
di pastore.
Siccome io sono un po' duro a comprendere le cose che sono celate
nella Scrittura, volevo, appunto chiedere lumi a te, che sei stato
illuminato da Dio e sei andato avanti nella conoscenza della Parola,
considerato che quasi certamente la studi ogni giorno ed avrai trovato
certamente dei passi convincenti, certi e sicuri che annullano questi
che ora voglio porre alla tua attenzione ed a quella di tutti coloro
che leggono.
Paolo ispirato dallo Spirito santo, ha scritto a Timoteo le cose che
era utile insegnare alla chiesa di Efeso, tra le quali cose sta scritto:
«La donna
impari in silenzio con ogni sottomissione.
Poiché non
permetto alla donna d'insegnare, né d'usare
autorità sul marito, ma stia in silenzio. Perché Adamo fu
formato il primo, e poi Eva; e Adamo non fu sedotto; ma la donna,
essendo stata sedotta, cadde in trasgressione; nondimeno sarà salvata
partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell'amore e nella
santificazione con modestia.» (1 Timoteo 2:11-15)
Ancora, Palo ha scritto le seguenti parole alla chiesa di Corinto:
«Come si fa in
tutte le chiese de' santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perché non è loro
permesso di parlare, ma debbon star soggette, come dice anche la legge.
E
se vogliono imparar qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è cosa
indecorosa per una donna parlare in assemblea.
La
parola di Dio è forse proceduta da voi? O è dessa
forse pervenuta a voi soli? Se qualcuno si stima esser profeta o
spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo son comandamenti del
Signore.» (1 Corinzi 14:34-37)
Poi, in Apocalisse, Gesù (voglio
rimarcare ancora che è Gesù che
parla) sgrida il pastore della chiesa di Tiatiri con queste parole:
«Ma ho questo
contro a te: che tu tolleri quella donna Jezabel, che si dice profetessa
e insegna e seduce i miei servitori perché commettano
fornicazione e mangino cose sacrificate agl'idoli.
E io le ho
dato tempo per ravvedersi, ed ella non vuol ravvedersi della sua fornicazione.» (Apocalisse 2:20,21)
Ora, perdonami, fratello, ma dopo aver letto questi passi ho dovuto
fare per forza di cose dei ragionamenti che a me sono parsi umili e
non pieni di orgoglio; pieni di timore di Dio e non di ribellione inverso
la sua Parola. Ecco i ragionamenti che ho fatto e le conclusioni a
cui sono giunto:
- Paolo dice a Timoteo ciò che doveva insegnare nella
chiesa di Efeso, ed essendo ispirato da Dio gli ha detto che
NON si doveva permettere alla donna d'insegnare, ma doveva stare
in silenzio e doveva imparare con ogni sottomissione;
- Paolo ne spiega anche i motivi e gli dice che i motivi sono
perché Adamo
fu formato da Dio per primo ed anche fu Eva ad essere sedotta
dal serpente e cadde in trasgressione;
- Paolo alla chiesa di Corinto scrisse, sempre ispirato dallo
Spirito santo, che la donna doveva tacere nelle assemblee, perché non è loro
permesso di parlare;
- Paolo dice anche che questo comandamento era osservato in tutte
le chiese dei santi, quindi non riguardava solo i Corinti;
- Paolo dice anche che le donne devono stare soggette come anche
dice la legge. Infatti nella legge il compito di insegnare l'avevano
solo gli uomini, i discendenti di Levi, non c'erano donne che insegnavano
la legge;
- Paolo dice che se le donne vogliono imparare (e non insegnare,
ma imparare) ed hanno delle domande da fare, non devono farle
in assemblea perché è una cosa indecorosa per una
donna parlare in assemblea;
- L'apostolo Paolo dice anche le cose che ha scritto sono comandamenti
del Signore, quindi io sono arrivato alla conclusione che bisogna
credere ai comandamenti del Signore ed insegnarli come sono scritti
e pervenuti a noi;
- Quando leggo il passo in Apocalisse citato, mi vengono i brividi
a pensare che il Signore Gesù potrebbe rivolgere anche a me
quella riprensione che ha rivolto a quel pastore di Tiatiri, cioè che
tollerava che quella donna insegnava, e oltre ad essersi macchiata
di ciò insegnava pure la dottrina di Balaam.
Ora, se per te questi passi, ispirati dallo Spirito santo, nascondono
un significato nascosto e contrario a quanto detto chiaramente da Paolo,
vorrei sentirli. Certamente i passi che dovrai prendere per dimostrare
il contrario di ciò che dicono letteralmente dovranno essere
altrettanto forti, chiari e ben dimostrati con la Bibbia.
Io mi sono domandato, perché permettere alla donna d'insegnare
la Parola di Dio, se essa stessa insegna che la donna non può insegnare?
L'orgoglio dell'uomo consiste, appunto, nel
disubbidire ai comandamenti di Dio innalzandosi al di sopra della Parola
di Dio, insegnando il contrario di ciò che essa dice. Ed è per questo
che Paolo dice: «La parola di Dio è forse proceduta da voi? O è dessa
forse pervenuta a voi soli?»
Domande e rimostranze
Dopo questa
mia premessa, sulla base della tua tolleranza nel permettere l'insegnamento
delle donne nella tua comunità e alla luce dei
passi della Bibbia che ho riportato sopra, voglio ora presentarti i
miei quesiti, che certamente sono anche quelli di molti altri fratelli,
sia della tua comunità, sia di altre comunità delle ADI:
- Dopo aver letto quei passi sopra citati, di Paolo e di Giovanni,
attraverso quali ragionamenti sei potuto giungere alla conclusione
che la donna può insegnare? A me, a Paolo, ed a molti altri
fratelli, è sfuggito, forse, qualche passo che dice che alla
donna è permesso d'insegnare?
- Se tremi davanti alla Parola di Dio, non pensi che il passo citato
scritto in Apocalisse, sia rivolto anche a te, in quanto hai permesso
alla donna d' insegnare nella tua chiesa?
- Perché ritieni coloro che ti ammoniscono pubblicamente come
se spargessero discordie tra i fratelli? Il tuo peccato è stato
pubblico, perché ritieni che la riprensione non debba
essere pubblica?
- Non ritieni che, se la Bibbia dice che la donna non deve insegnare,
tu hai scandalizzato tutto il mondo, sia credenti che non credenti,
nel disubbidire alla Parola di Dio?
- Non pensi che sia uno scandalo e che sia vergognoso disubbidire
alla Parola di Dio davanti a tutti i cattolici romani e i musulmani?
- Se i musulmani leggessero quei passi della Bibbia, se non addirittura
già li conoscono, non ti pare che rimarrebbero scandalizzati
dal comportamento da te tenuto nel tollerare l'insegnamento delle
donne nella tua comunità?
- I musulmani ed i cattolici romani, che possono sentire tua
figlia predicare nella tua comunità, pensi che vengano
scandalizzati da noi che riproviamo tale pratica, o da te che
hai posto in essere il comportamento scandaloso?
- La chiesa di Cristo è una, e se tu scandalizzi i non credenti,
perché io non dovrei riprenderti davanti a tutti e davanti
a coloro che sono rimasti scandalizzati? Tu hai dato scandalo
ed io sto cercando di ridare onore alla Parola di Dio, quell'onore
di cui tu l'hai privata.
- Ritieni che tu debba essere libero di scandalizzare, credenti
e non credenti, disubbidendo alla Parola di Dio, e rimanere umile;
mentre io che riprendo il tuo peccato sono forse da ritenere
orgoglioso? Riprendendoti per la tua disubbidienza sono forse
io l'orgoglioso? Non lo faccio forse per farti tornare in te
stesso e liberarti dalle falsità che permetti e insegni? Far notare a te ed al mondo
tutto che la Parola insegna che la donna non può insegnare è forse
orgoglio? Ma cosa è per te l'orgoglio?
- Ti ho sentito citare il passo dell'adultera portata nel Tempio
davanti a Gesù (Giovanni 8:11 “E Gesù le disse: Neppure
io ti condanno; va' e non peccar più.”), quando Gesù le
ha detto ‘va' e non peccare più' non ritieni che Gesù abbia
giudicato la donna come adultera, tuttavia non l'ha voluta condannare?
- Sai che differenza c'è tra giudicare e condannare? Per te
sono sinonimi? Sono la stessa cosa? [Qualcosa la si può capire
da Gesù che non condanna l'adultera, cioè non la lapida,
ma la giudica, cioè le dice che quello che ha fatto è peccato
e che non deve farlo più. Quindi condanna e giudizio sono
due cose ben diverse.]
- Conosci i passi di Paolo dove insegna che con giusto giudizio
i credenti possono giudicare? Non ti pare che insegnare che i
credenti non devono giudicare nulla, sia come dire che i credenti
non devono discernere le cose che odono e che vedono? Come faranno
i credenti in tal maniera, se non giudicano di nulla, analizzare
ogni cosa e ritenere il bene? Come faranno i credenti ad esaminare
sé stessi,
se non possono giudicare di nulla?
- Come puoi ritenere che la riprensione sia spargimento di discordie
tra fratelli? Non ritieni che chi trasgredisce la Parola di Dio
entra in discordia con Dio? E chi riprende il fratello che sbaglia
non sta forse cercando di farlo tornare alla riconciliazione
con Dio? Perché pensi che se qualcuno ti riprende, giustamente, dimostrando
ilò tuo errore, stia spargendo discordia tra i fratelli e
stia minando l'unità della tua chiesa?
- Tu credi che nel giungere alle conclusioni a cui sono giunto,
leggendo i passi citati in premessa, sia interpretare i pensieri
di Dio? Non mi sono limitato a riportare il significato dei passi
così come
sono scritti? Ho forse contorto io il significato a cui voleva
riferirsi l'apostolo Paolo? Non sei stato forse tu a trasgredire
i comandamenti di Dio dati tramite l'apostolo Paolo?
- Chi è che fa smarrire la fratellanza, colui che arbitrariamente
interpreta il pensiero di Dio come hai fatto tu, trasgredendo
la Parola di Dio, o sono io che cerco di difendere e far osservare
la Parola di Dio? Come si fa a ritenere che in mezzo alle tenebre
la luce della Parola di Dio faccia smarrire coloro credono in
essa, e in essa soltanto?
- Tu ti ritieni l'unico detentore della verità nella tua comunità,
o ritieni che anche altri possano giungere alla comprensione
della Parola di Dio?
- Come puoi giungere alla conclusione che coloro che riprendono la
tua disubbidienza alla Parola di Dio vogliono creare divisione?
- Per te è importante che tutti nella comunità abbiano
la tua stessa mente, o, come dicono le Scritture, tutti devono
avere la mente di Cristo? Non credi che avere la mente di Cristo
significhi che si debba credere e obbedire alla Parola di Cristo?
- Chi credi di essere da poterti permettere di trasgredire la
volontà di
Dio e giustificarla davanti ai fedeli che ti sono toccati in
sorte? Non pensi che il tuo comportamento sia orgoglioso nel
trasgredire e porti al di sopra della Parola di Dio?
- Nel trasgredire la Parola di Dio dove la si può trovare
l'umiltà, la mansuetudine, la pazienza e l'amore?
- Perché predichi che queste cose devono trovarsi negli
altri, e tu, che trasgredisci la Parola di Dio, facendo scandalo
in faccia al mondo, non dai il buon esempio?
- Perché stai pensando che devo guardare alla trave del mio
occhio e non al bruscolo dell'occhio tuo? Intanto, in questo tipo
di trasgressione si è manifestata una trave nel tuo occhio
e nel tuo cuore impenitente; tuttavia, quando qualcuno mi riprenderà e
mi farà notare la mia trave, la toglierò di mezzo
pentendomi davanti a Dio e chiedendo perdono ai santi.
- Perché pensi che riprendendoti sono più santo di
te? [Seppure io non fossi santo e fossi un peccatore, rimarrebbe
il fatto che tu lo stesso hai permesso uno scandalo davanti a tutto
il mondo. Il mio peccato non può farti da paravento e
farmi tacere nel denunciare la tua disubbidienza ai comandamenti
della Parola e se non parlassi io, Iddio susciterebbe altri per
parlare e dichiararti la tua disubbidienza].
- Secondo te, l'apostolo Paolo, che era contro le divisoni nelle
chiese, ha anche ripreso i peccatori ed ha manifestato quale
era la volontà di Dio di toglierli di mezzo dalla chiesa?
- Come intendi tu le parole scritte da Paolo alla chiesa di Corinto
a proposito dello scandalo che veniva perpetrato in quella
comunità senza
che venisse contrastato? (1 Cor. 5:1-12)
- Hai mai letto le seguenti parole di Paolo: (2
Timoteo 4:2-4) “Predica
la Parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta
con grande pazienza e sempre istruendo. Perché verrà il
tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d'udire
si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie e distoglieranno
le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole.”? Non
ritieni che uno che sbaglia, che pecchi e che si conduca contrariamente
a quanto scritto nella Bibbia debba essere ripreso ed esortato a
non farlo più? Il fatto che a riprenderti sono io, un semplice
fratello, non toglie il fatto che tu abbia trasgredito la Parola
di Dio e perciò sei meritevole di essere sgridato e ripreso
(non sono io che ti riprendo, ma è Gesù stesso, con
il passo di Apocalisse, è come se ti sgridasse Lui di
persona; puoi non accettare la mia riprensione, ma accetta almeno
quella del Signore).
- Non ritieni, sempre secondo il passo precedente, che se un
fratello si stia conducendo male tu abbia l'obbligo pastorale
di riprenderlo e fargli comprendere che sta sbagliando? Devi
solo pregare Iddio che gli faccia comprendere? Ma se così fosse, perché Iddio
ha stabilito i pastori e gli anziani? Secondo te, se tutti comprendono
tutto soltanto pregando, che bisogno ci sarebbe dei pastori e
degli anziani? Quali sono i compiti degli anziani, oltre quello
di contare i soldi delle offerte dei fratelli?
Perdonami se ti ho tolto del tempo prezioso dall'attendere alla preghiera
ed allo studio della Parola, ma a volte penso che sia doveroso anche
dare ascolto ai fratelli bisognosi di spiegazioni.
Ti saluto con la pace del Signore, aspettando un tuo ravvedimento
sul comportamento contrario alla Parola di Dio che hai tenuto.
Ora, se io mi sbagliassi, a te non succederebbe nulla e saresti a
posto con Dio; renderei conto soltanto io a Lui; ma se sono stato io
a presentarti la verità della Parola, ebbene sei tu che ti sei
mostrato trasgressore della Parola di Dio e ti stai conducendo da nemico
della verità.
Nella menzogna non c'è amore. Fedeli sono le ferite di chi
ama e frequenti i baci di chi odia.
È per amore che si riprende, non per orgoglio,
come tu erroneamente ritieni.
Salvato per grazia mediante la fede in Cristo Gesù: Giuseppe
Piredda
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