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Formalità usate nel carcerare un eretico

Nota 4. alla lettera sedicesima di Roma Papale 1882

Ecco qual'è l' attuale procedura del tribunale del S. Uffizio per venire alla carcerazione di un accusato. Attualmente il S. Uffizio procede sopra tre classi di persone: i liberali, gli eretici o sospetti di eresia, ed i sollecitanti. Parliamo separatamente di queste tre classi.

I liberali. Costoro propriamente parlando non sarebbero soggetti al S. Uffizio; ma lo sono perchè i papi, cominciando da Benedetto XIV, hanno tutti condannato come eretiche le società segrete, e specialmente quella dei Frammassoni. Il papa obbliga tutti i fedeli a denunziare chiunque appartiene ad una qualunque società segreta, ed il confessore non può assolvere il penitente se prima non abbia fatta la denuncia, si trattasse anche di dover denunciare il proprio padre, il figlio o il marito. È difficile ottenere cotali denuncie, ma in punto di morte pochi sono coloro che si ricusano di farlo, per assicurarsi il paradiso. Fatta la denuncia del liberale dal confessore, il S. Uffizio procede come delatore ed avverte la Segreteria di Stato, la quale manda la denuncia all'alta polizia cioè a quel ramo di polizia che si occupa dei liberali, e questa procede secondo che lo crede opportuno.

Per riguardo agli eretici, il tribunale procede per accusa, o per inquisizione. Il procedimento per via di accusa si fa così: quando un tale è accusato come eretico, o come sospetto di eresia, il tribunale domanda all' accusatore testimoni, o indizi, per provare l' accusa. I testimoni possono essere parenti dell' accusato, possono essere anche persone infami, perchè in materia di eresia ogni testimonianza fa prova. Esaminato uno o due testimoni, si procede immediatamente all' arresto dell' accusato.

L' arresto si fa nelle prime ore della sera. Due birri del S. Uffizio si presentano, arrestano l' accusato, suggellano tutte le sue carte, e siccome ordinariamente questi tali sono preti o frati, si biffa la porta della loro casa, nella quale il giorno dopo si fa perquisizione diligente.

Il processo per inquisizione si fa in questo modo: quando l'inquisitore ha dei sospetti sopra un individuo, gli mette attorno delle spie per osservare tutto ciò che fa e dice; le spie allora servono di testimoni fino a che l' inquisitore crede di avere abbastanza per formargli il processo, allora lo fa carcerare.

I sollecitanti sono coloro i quali abusano della confessione per sedurre il sesso debole. Questo delitto nella coscienza degli uomini onesti è un delitto orribile; ma per il S. Uffizio è cosa da nulla ed i sollecitanti trovano in esso molta indulgenza. Ecco come si procede contro costoro: la donna sedotta deve fare la sua denuncia, ed ognuno comprende quanto riesca difficile ad una donna onesta determinarsi a fare tal passo. Fatta la prima denuncia, il tribunale s'informa se la donna denunciante gode fama di onestà; se ciò è, la denuncia è messa in archivio, altrimenti si tiene come calunniosa. Dopo tre diverse denuncie provenienti da tre diverse donne oneste sedotte, se ne parla in Congregazione, e se il confessore accusato è persona di qualche importanza è avvisato acciò si salvi, ovvero acciò faccia la spontanea. La spontanea consiste in questo: il reo si presenta al S. Uffizio, confessa il suo peccato e ne domanda una salutare penitenza. Il S. Uffizio accoglie la sua confessione, gl' impone la recita dei salmi penitenziali per alcuni giorni, e tutto è finito.

Io ricordo due fatti in questo genere accaduti nel mio tempo in Roma. Il confessore delle monache di S. Dionigi, che è un monastero sotto la protezione della Francia, sedusse quasi tutte le monache giovani di quel monastero: il S. Uffizio, per non prendere brighe con la Francia, fece fuggire il confessore e tutto finì.

Nel conservatorio della Divina Provvidenza a Ripetta, ove si educano più di cento ragazze, un confessore ne sedusse sedici, e siccome avea la protezione di un prelato, fu avvertito e fuggi.

Quando un sollecitante è carcerato dal S. Uffizio, finisce per lo più il suo processo con una condanna di otto giorni di esercizi, e con la perdita della confessione; i sollecitanti però sono nelle carceri superiori, hanno buone stanze, passeggio, libri, conversazione fra loro e buon vitto.

Le formalità che abbiamo descritte nel testo non si fanno a tutti i carcerati, ma soltanto a quelli accusati di eresia.
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