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È doveroso scegliere una formula per il battesimo in acqua che sia corretta biblicamente

Mi è venuto alle orecchie che in una Chiesa dei Fratelli la formula battesimale che è stata usata è stata questa che vi riporto letteralmente qui di seguito:

            Prima parte

Battezzatore: Tu hai rinunciato a Satana?

Battezzando: Sì, ho rinunciato a Satana!

Battezzatore: Hai di nuovo il desiderio di fare la volontà di Satana?

Battezzando: No, non ho il desiderio di fare la volontà di Satana.

Battezzatore: Vuoi seguire Gesù Cristo?

Battezzando: Sì, voglio seguire Gesù Cristo.

Seconda parte

Battezzatore: Allora io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

E il neo convertito è stato immerso nell’acqua.

Ho trovato la prima parte di tale formula molto strana, anche se la ritengo valida in virtù del fatto che è stata usata correttamente la seconda parte della formula battesimale.

È conveniente studiare anche la struttura della formula battesimale, che è composta da due parti essenziali, la prima che riguarda le domande che vengono fatte al neo convertito che deve essere immerso nell’acqua (perché il neo convertito deve testimoniare davanti a tutti i presenti), mentre la seconda riguarda l’autorità con cui si ministra il battesimo che è specificato da Gesù con la formula che ha ordinato di pronunciare quando si battezza in acqua, che è la seguente:

«Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo» (Matteo 28:19)

Pertanto, dato per certo che la seconda parte della formula del battesimo in acqua deve corrispondere a quella che Gesù ha ordinato, altrimenti non è valido (inoltre, non è mai valido in nessun caso quando si battezza una persona che non è nata di nuovo, perché il battesimo simboleggia anche il seppellimento dell’uomo vecchio che è morto quando si è nati di nuovo, e se non è morto l’uomo vecchio non si seppellisce nessuno col battesimo in acqua), voglio prendere in esame l’altra.

La prima parte che ho esposto nella formula del battesimo che ho riportato sopra, risulta essere molto strana, direi sconveniente, anche se la ritengo valida comunque per la correttezza della seconda parte, ma considerando che le persone faranno riferimento mnemonico per tutta la vita a quelle parole pronunciate il giorno del battesimo, è buono e cosa certa che esse facciano un chiaro riferimento all’Evangelo in cui hanno creduto, per non dimenticarselo mai qual è il motivo per cui sono stati battezzati in acqua.

A tal proposito, è bene considerare il dialogo avvenuto tra l’Evangelista Filippo e il ministro di Candace, che Luca, il medico diletto, riporta in questa maniera:

«E cammin facendo, giunsero a una cert'acqua. E l'eunuco disse: Ecco dell'acqua; che impedisce che io sia battezzato? Filippo disse: Se tu credi con tutto il cuore è possibile. L’eunuco rispose: Io credo che Gesù Cristo è il Figliuol di Dio. E comandò che il carro si fermasse; e discesero ambedue nell'acqua, Filippo e l'eunuco; e Filippo lo battezzò.» (Atti 8:36-38)

Quindi, considerando che il battesimo in acqua è una testimonianza della salvezza in seguito all’aver creduto nell’Evangelo di Gesù Cristo, e tenuto conto di quanto ha risposto l’eunuco a Filippo, sarebbe molto corretto e conveniente che la prima parte della formula battesimale sia strutturata in questa maniera:

Battezzatore: Credi tu che Gesù Cristo è il Figliolo di Dio, che è morto per i nostri peccati e che il terzo giorno è risuscitato dai morti?

Battezzando: Sì, io credo che Gesù è il Cristo, il Figliolo di Dio, che è morto anche per i miei peccati e che è risuscitato il terzo giorno.

Battezzatore: Allora, visto che hai creduto nell’Evangelo, io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

Dunque, niente stranezze e niente citazione di Satana nella formula battesimale, ma solo una bella e completa testimonianza dell’aver creduto nell’Evangelo di Gesù Cristo.

Purtroppo è doveroso far notare anche queste cose, perché ci sono molte persone che vanno a pescare delle cose strane, che non sono convenienti né coerenti biblicamente, e che bisogna comunque fare in modo che i fratelli riflettano su tutto, anche su questo, e poi comprendano quale sia la strada più conveniente e biblica da seguire.

Dopo aver sentito quello che è avvenuto più di una volta in quella comunità dei Fratelli, mi sono sentito in cuore di portarvi a riflettere anche su queste cose, che sono buone e sante davanti a Dio, perché tratte dalla Sua Parola.

Ringraziato sia Dio per la sapienza che ci ha donato e per aver avuto misericordia di tutti noi che siamo nati di nuovo.

Giuseppe Piredda


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